venerdì 12 giugno 2020

TACCHI E STIVALI DI UNA EX. 07 - Gran finale per gli stivali di Lavinia


Io e Lavinia avevamo seguito un paio di lezioni assieme all’università e per pranzo decidemmo di andare a casa mia. Eravamo entrati all’ateneo col tempo grigio, pieno di nuvole minacciose e ne eravamo usciti alcune ore dopo sotto un diluvio. Dovendo condividere l’ombrello con la mia ragazza non fui in grado di riprenderla mentre con gli stivali camminava tra le pozzanghere, tuttavia mi rifeci una volta giunti da me.





Senza nemmeno chiederlo Lavina si sfilò le calzature dopo aver varcato la porta d’ingresso e appoggiò gli stivali, uno parallelo all’altro sul pavimento, in modo che non arrecassero fastidio a chi doveva entrare o uscire.



Mentre la ragazza si era recata in bagno per asciugarsi i capelli bagnati io ne approfittai per meglio osservare le condizioni in cui versavano i suoi stivali. Erano davvero bagnati fradici, non solo nella parte bassa ma pure lungo tutto il gambale.



Quando poi mi raggiunse al tavolo per studiare ero già pronto a fotografarle di nascosto i piedini bagnati avvolti in calzini bianchi di cotone.





La vista di quei piedini umidi scatenò in me la perversione. Mentre fingevo di leggere il libro che avevo sul tavolo escogitavo qualche piano diabolico da riservare alla mia ragazza.





Con la scusa della merenda mi defilai in cucina ove presi un bicchiere di plastica al cui interno oltre a dell’acqua ci versai un po’ di maionese. Mescolai un poco e quindi mi diressi all’ingresso dove si trovavano gli stivali di Lavinia.





Il mio piano era chiaro, versare il liquido appositamente preparato all’interno di uno degli stivali.


E così feci cercando di depositare fino l’ultima goccia il liquido. 


Qui potete ammirare il risultato del mio travasamento. La pelle interna dello stivale che probabilmente non si era impregnata molto per la pioggia ora lo era decisamente. Altresì si possono notare alcuni grumi bianchi dovuti alla maionese. Lasciai gli stivali in quelle condizioni e dopo alcune ore, quando si era fatta ora di riaccompagnare Lavinia a casa me la godetti indossare quelle calzature. Purtroppo la batteria della fotocamera mi aveva lasciato e quindi non fui in grado di riprendere la scena. Tuttavia ve la posso descrivere. Accompagnata la ragazza alla porta questa si infilò gli stivali, storcendo il naso soprattutto quando calzò quello che avevo riempito di acqua e maionese. Voltandosi verso di me mi riferì come lo stivale fosse zuppo e io le risposi “ci credo, con tutta l’acqua che abbiamo preso”. Quindi senza fare storie l’accompagnai a casa sempre sotto la pioggia. Godevo nel saperla col piede a mollo nell’acqua e nella maionese. Mi chiedevo se si stesse accorgendo del viscido dovuto alla cibaria. Forse sbagliai quando non insistetti per salire a casa sua quel giorno, perdendo l’occasione di vederla sfilarsi gli stivali e osservare il calzino martoriato. Ella comunque non mi disse nulla ne nelle ore successive ne nei giorni a venire. Tuttavia in pochi giorni il nostro rapporto precipitò fino a disfarsi. Non voglio pertanto escludere che forse la ragazza ebbe modo di accorgersi di quanto fatto ai suoi stivali o alle sue scarpe.



Fine.

TACCHI E STIVALI DI UNA EX. 06 - Nuovamente i tacchi


Sborrai nuovamente le scarpe col tacco di Lavinia, ma prima di mostrarvele ecco alcune immagini dei suoi stivali neri che si ricollegano a quanto accaduto.




Eccoli abbandonati in fretta e furia sul pavimento dalla sua proprietaria.





Io e Lavinia tornammo a casa un pomeriggio dopo essere stati in università. L’avevo “molestata” per tutto il tempo, con provocazioni, allusioni sessuali e palpeggiamenti. Così una volta giunti tra le mura domestiche e non essendoci i suoi genitori finimmo a letto assieme. Terminato il rapporto mentre la ragazza si era recata in bagno per pulirsi io mi misi prima a fotografarle gli stivali e poi a divertirmi coi suoi tacchi.




La vista degli stivali mi fece di nuovo tornare il pene duro.





A dire il vero quello che c’era al loro interno ancor di più. La presenza di residui seccati di sperma mi fece davvero andare su di giri. Sapere che la mia ragazza continuava ad indossare quegli stivali sporchi mi portò quasi da solo all’orgasmo.



Gettai gli stivali sul pavimento per prendermi il cazzo in mano e menarmelo furiosamente. 




Quando fu il momento di venire però mi volli scaricare nuovamente nelle scarpe di Lavinia.



Un quantitativo immenso di sborra fu riversato all’interno della calzatura.



Uno schizzo fuori controllo colpì parzialmente anche un pezzetto della pelle esterna. Avrei tanto voluto lasciare le scarpe in quelle condizioni, magari farle pure indossare a Lavinia ma poiché non aveva mai manifestato durante tutta la nostra relazione alcun interesse o fantasia fetish preferii pulirgliele e poi rimetterle al loro posto.


continua…

TACCHI E STIVALI DI UNA EX. 05 - Tacchi o stivali, questo è il dilemma


Ebbene si, mi trovai costretto a scegliere cosa sborrare. I tacchi o gli stivali di Lavinia? Accadde la prima volta una sera in cui i genitori della ragazza erano usciti per andare a teatro. Io e la mia giovane fidanzata dopo aver cenato ci mettemmo sul divano a guardare un film in tv. Quando poi lei si addormentò fu per me l’occasione buona per recarmi in camera sua.




Istintivamente volli controllare le sue scarpe che la volta scorsa, dopo aver schizzato in una calzatura volli pulire parzialmente. Quello che vidi fu sconvolgente. Residui di sperma secco erano ben visibili all’interno della soletta come potete notare.



Eccitatissimo da quanto visto non mi seppi controllare per nulla. Perciò dopo essermi calato pantaloni e mutande mi masturbai ferocemente per riempirle questa volta l’altra decollete. Il risultato lo potete vedere voi stessi, riversai infatti un’enorme quantità di sperma in quella scarpa.



Riposi quindi la scarpa da dove l’avevo presa senza pulirla e dopodiché ripresi l’altra per scattarne ancora un paio di fotografie.



Ancora un’immagine delle tracce di sperma lasciate all’interno della decollete.



continua…

TACCHI E STIVALI DI UNA EX. 04 - Questa volta tocca ai tacchi


Purtroppo con Lavinia non si scopava soltanto ma pure si studiava. In alcune occasioni come quella di cui sto per raccontarvi la ragazza però tenne ai piedi durante lo studio i suoi stivali “peter pan” neri, vuoi perché eravamo appena rincasati o semplicemente perché li calzava.





Qui potete notare alcune immagini che scattai con la mia macchina fotografica mentre sedevo al fianco della ragazza.





Eccoli qui in un momento in cui Lavinia sollevava un piede verso l’alto.





Ecco qui altri scatti con altre pose assunte dalla mia ragazza. Nella prima potete notare come il piede dentro lo stivale premesse sulla punta tanto da piegare quest’ultima. Nella seconda invece un momento di relax per Lavinia con allungamento in avanti delle gambe sovrapposte.





Qui invece qualche ripresa degli stivali da dietro. Notate le numerose pieghe che faceva la pelle esterna di queste calzature in maniera naturale.



Non riuscii proprio a concentrarmi come volevo. Ero perso in lei e nelle sue eccitanti calzature.


Decisi allora di immortalare ancora gli stivali di Lavina sotto al tavolo, questa volta mentre erano accavallati.


Dovetti trattenermi dall’afferrarle il tallone e sfilarle lo stivale.





E pure la mia erezione fu rimandata a quando andammo a casa di Lavinia. Feci il diavolo a quattro quel pomeriggio per farmi invitare a cena da lei. Volevo troppo mettere le mani sui suoi stivali.




Così quando simulai l’ennesima chiamata ai miei genitori per avvisarli che non sarei tornato per cena ne approfittai per defilarmi nella stanza della mia ragazza e immortalare i suoi stivali. Mentre la mia erezione cresceva e mi preparavo a masturbarmi con quelle calzature fui però distratto da qualcos’altro.





Si trattò delle decollete di pelle nere di Lavinia, taglia 38 e con un odorino niente male che proveniva dal loro interno. Le scarpe apparivano decisamente usate e furono capaci di piegare la mia volontà.



In preda all’eccitazione volli scaricarmi proprio in una delle sue scarpe al termine della veloce sega che intrapresi. Non riuscii a scattare altre fotografie perché temevo che Lavinia potesse insospettirsi della mia assenza, tuttavia vi assicuro che quella non fu l’ultima volta con cui mi divertii con quelle calzature.



continua…