Me l’ero prefissato. Sebbene
non mi fossi infatuato della giovane, coltivai nei giorni a venire una buona
amicizia con lei, tanto da farmi invitare a casa sua in almeno un paio di
occasioni. In una di queste, una cena, per la precisione, ebbi modo di godermi
un po' i suoi stivali neri.
Trovatoli in una scarpiera
riposta all’interno del bagno li presi e dopo averli portati nella doccia mi
misi a fotografarli.
Rigirandoli tra le mani potevo
saggiarne la consistenza della pelle e osservarne suola e tacco. Guardando
quest’ultimo potevo ancora sentire nelle orecchie il rumore che avevo udito nel
corso della passeggiata di un paio di settimane prima.
Sempre più incuriosito venne
il momento di immortalare l’interno della calzatura prima di assaporarne
l’odore delicato che da essa fuoriusciva.
Ero eccitato ma avevo
un’impellenza da espletare primariamente.
Ormai preda dell’istinto
animalesco mi lasciai andare cominciando a pisciare nello stivale.
Mentre mi svuotavo la vescica
il cazzo però cominciava a gonfiarsi perché nella mia testa pensavo alla
ragazza, alla passeggiata avuta con lei e al fatto che in quel momento, mentre
le stavo riempiendo lo stivale, lei si trovava in un’altra stanza poco distante
da me.
Ne feci una discreta quantità.
Mentre tenevo lo stivale con
le dita, facendolo oscillare un po', ne potevo percepire il liquido che
all’interno si muoveva, bagnando la tomaia interna e la suola.
Mi dedicai quindi a
fotografarne l’interno dall’alto.
Il risultato era davvero
apprezzabile. Sebbene poco dopo svuotai il contenuto nel wc, il liquido
intrisosi lungo il gambale e sulla soletta interna sarebbe rimasto e avrebbe
donato un nuovo ed indelebile fetido odore alla calzatura.
Appoggiato lo stivale sul
pavimento decisi di prendere in mano l’altro. Osservai l’interno di questo
ancora immacolato decidendo come non potesse rimanerlo. Avendo il pene in piena
erezione per i pensieri e quanto appena fatto decisi di farmi una sega veloce
perché non avrei potuto fare ritorno dagli altri commensali in quello stato.
Nel giro di pochi minuti venni
prepotentemente nella calzatura, soddisfandomi. A quel punto non mi rimase che
riporre entrambi gli stivali al loro posto senza pulirli. Ero sicuro che nel
corso della serata la giovane non li avrebbe indossati e per l’indomani
confidavo quantomeno in una parziale asciugatura.