sabato 8 aprile 2023

UN PIZZICO DI ZUCCHERO

Il mio compagno di classe Eugenio e la sua fidanzata Jole stavano battibeccando animosamente quando io mi intrufolai di soppiatto nella stanza di lei. Ero in giro con lui quando lei lo contattò telefonicamente almeno un’ora prima. Sebbene l’apparecchio del mio amico non fosse in modalità vivavoce potevo udire l’agitazione nella ragazza e la ramanzina che gli stesse riservando. Quando poi lui acconsentì a raggiungerla a casa per discutere di persona non seppi rifiutarmi di accompagnarlo.




Così quando i due cominciarono a litigare per motivi che francamente ora non ricordo nemmeno, io mi ritrovai come un palo tra loro e decisi di sottrarmi a quella discussione dicendo loro che non volevo saperne e che ne avrei approfittato per andare al bagno. Fatti i miei bisogni, una volta uscito e sentendo ancora i due discutere in soggiorno, decisi di dare un’occhiata alla casa e soprattutto alla camera della ragazza. Una volta entrato, dopo averla girata alla ricerca di qualche indumento intimo o scarpe, ecco che con mia grande sorpresa trovai degli stivali sul davanzale della finestra.




Erano di colore marrone, senza tacco e scamosciati. Inoltre avevano un fiocco vistoso sul lato esterno.




Le temperature si erano alzate, eravamo in primavera e quegli stivali dovevano essere ormai fuori stagione e Jole doveva averli messi sul davanzale per arieggiarli avendoci sudato dentro.




Dall’esame delle suole delle calzature, come potete notare voi stessi, apparivano decisamente consumate. Chissà quanto doveva averci camminato la ragazza.




Mentre li tenevo tra le mani e li immortalavo con la mia macchina fotografica, non potevo fare a meno di eccitarmi. Avevo il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni ma purtroppo non potevo dedicarmi a loro come avrei voluto.



Dall’interno delle calzature poi ne usciva un odore niente male.



Volevo a tutti i costi lasciare un mio marchio e così iniziai a guardarmi intorno. Quello che trovai subito fu una bustina di zucchero presente su di un comodino.



Non mi ci volle molto per decidere il da farsi.



Riversai allora un po' di zucchero in entrambi gli stivali. Mentre nel primo la maggior parte finii lungo il gambale, nel secondo la sostanza si depositò quasi totalmente sulla soletta interna.



Non pago decisi di mettermi alla ricerca di qualcosa d’altro e così poco dopo reperii un boccettino con una crema che sembrava del sapone. Francamente ora non ricordo bene cosa fosse ma rivedendo la fotografia era sicuramente qualche prodotto di bellezza.




Versai il liquido che era meno denso di quanto pensassi separandolo in parti più o meno uguali per ogni calzatura.




L’effetto fu immediatamente visibile e decisamente marcato. Il liquido versato aveva lasciato delle macchie umide vistose con residui bianchi che forse erano anche agglomerati dello zucchero precedentemente versato. Avevo fatto un bel casino ma purtroppo non potevo rimediare. Forse avrei potuto utilizzare un fazzoletto di carta ma al momento non ci pensai proprio. Ero così agitato che rimisi a posto gli stivali e nascosi in tasca il flaconcino svuotato. Poco dopo fui raggiunto dal mio amico che nervosamente mi riferiva di volersene andare. Io gli chiesi cosa fosse successo ma lui mi disse che non aveva voglia di parlarne e voleva solamente lasciare la casa. Io non chiesi altro e messomi alle sue spalle lo seguii verso l’uscita. Mentre varcavamo la porta notai Jole seduta sul divano piangere e asciugarsi le lacrime con le maniche lunghe della maglietta che indossava. Fui pervaso per un momento dal dispiacere per quanto fattole agli stivali, ma fu solo un breve istante.  

 

 

Fine.