Non ebbi più modo di
scaricarmi negli ugg della mia coinquilina altre volte ma un giorno, quando
trovai quelle calzature nei pressi del lavandino del bagno e favorito ancora
dal fatto di trovarmi in casa da solo, fui pervaso da un forte desiderio di
degradazione.
Non pensate anche voi come
fossero troppo invitanti nella posizione in cui si trovavano.
Sembrava come mi stessero
chiamando e siccome non ero entrato senza un valido motivo in quel bagno,
pensai bene di rispondere alla chiamata.
Presi così il mio pene e
cominciai ad indirizzare un getto di piscio in uno stivale.
Ne avevo davvero parecchia e
non avevo alcuna intenzione di fermarmi.
Ad un tratto, tuttavia, preso
probabilmente da un fremito, il mio pene si impennò così che la pisciata andò a
colpire la punta esterna dello stivale che stavo riempiendo, macchiandolo. Una
volta riposta a terra la calzatura riflettei su quanto fatto e capii come non
avrei potuto lasciare lo stivale in quelle condizioni. Tuttavia asciugarlo
sembrava più facile a dirsi che a farsi visto che la pisciata fatta da me era
stata abbastanza intensa e consistente. Mi misi così a crogiolarmi per
addivenire ad una soluzione.
La soluzione al guaio fatto la
trovai però poco dopo proprio nel bagno, in un contenitore di sapone liquido
che si trovava in una sacca appesa al muro. La sua posizione era favorevole
trovandosi sopra lo stivale.
Quello che avrei fatto da li a
breve sarebbe stato di riversare il contenuto del sacchetto di sapone liquido
all’interno dello stivale sottostante. Ovviamente era un rischio perché
sicuramente sarei andato sicuramente a peggiorare la condizione della
calzatura, ma al momento fu la soluzione che decisi di prendere.
Una volta pronto cominciai a
premere il sacchetto.
Il sapone liquido cominciò a
defluire dritto nello stivale.
Come nella pisciata, anche in
questo caso non ero assolutamente intenzionato a riempire lievemente quella calzatura,
anzi, stavo quasi versandone l’intero contenuto.
Quando ormai premendo ben poco
liquido usciva più, smisi la mia azione.
Con la macchinetta fotografica
immortalai meglio il risultato. Come si può vedere, il sapone liquido aveva ben
riempito la soletta interna. Altresì, una abbondante macchia era presente sul
collo interno della calzatura, frutto di una distrazione durante la colata.
Maneggiando lo stivale mi
accorsi allora di come la colata non aveva colpito solamente l’interno dello
stivale bensì anche l’esterno come si può notare qui sopra.
Continuai così a scrutare le
calzature di cui qua sopra ne potete notare le differenze. A sinistra il
risultato dopo la colata di sapone liquido mentre a destra il risultato dopo la
pisciata.
Immortalai infine gli stivali
notando come fossero davvero imbevuti di piscio e sapone liquido. Solo ora col
senno di poi mi accorsi di un mal destro errore a cui nella foga del momento
non diedi peso ma che per fortuna non mi comportò alcuna successiva conseguenza,
ovvero che lo stivale sinistro era stato riempito di un liquido mentre quello
di destra di un altro. La loro proprietaria non fece caso a questo quando li
trovò per mia fortuna perché altrimenti si sarebbe potuta chiedere quale fosse
la giustificazione che lo stivale che non si trovava sotto al sacchetto
contenente il sapone liquido si era comunque bagnato. Come detto, per mia
fortuna ella non sollevò alcuna perplessità e questo ve lo posso assicurare
perché quando reperì gli stivali inzaccherati io mi trovavo in casa. Sentii un
verso provenire dal bagno susseguito da alcune parolacce. Raggiunta la mia
amica le chiesi preoccupato cosa fosse accaduto anche se lo sapevo bene. Lei
dispiaciuta mi mostrò il danno occorso al malcapitato stivale che si trovava
sotto al barattolo di sapone che qualcuno di noi coabitanti probabilmente aveva
scordato di chiudere come si deve. Resasi allora conto di non poter salvare in
alcun modo lo stivale decise di disfarsene insieme al compagno del quale per
fortuna non si volle chiedere come mai anche lui fosse umido.
Fine.