lunedì 11 marzo 2019

NON AVENDO ALTRO A DISPOSIZIONE. 03 - Come rimediare ad un errore


Non ebbi più modo di scaricarmi negli ugg della mia coinquilina altre volte ma un giorno, quando trovai quelle calzature nei pressi del lavandino del bagno e favorito ancora dal fatto di trovarmi in casa da solo, fui pervaso da un forte desiderio di degradazione.





Non pensate anche voi come fossero troppo invitanti nella posizione in cui si trovavano.




Sembrava come mi stessero chiamando e siccome non ero entrato senza un valido motivo in quel bagno, pensai bene di rispondere alla chiamata.





Presi così il mio pene e cominciai ad indirizzare un getto di piscio in uno stivale.





Ne avevo davvero parecchia e non avevo alcuna intenzione di fermarmi.





Ad un tratto, tuttavia, preso probabilmente da un fremito, il mio pene si impennò così che la pisciata andò a colpire la punta esterna dello stivale che stavo riempiendo, macchiandolo. Una volta riposta a terra la calzatura riflettei su quanto fatto e capii come non avrei potuto lasciare lo stivale in quelle condizioni. Tuttavia asciugarlo sembrava più facile a dirsi che a farsi visto che la pisciata fatta da me era stata abbastanza intensa e consistente. Mi misi così a crogiolarmi per addivenire ad una soluzione.




La soluzione al guaio fatto la trovai però poco dopo proprio nel bagno, in un contenitore di sapone liquido che si trovava in una sacca appesa al muro. La sua posizione era favorevole trovandosi sopra lo stivale.





Quello che avrei fatto da li a breve sarebbe stato di riversare il contenuto del sacchetto di sapone liquido all’interno dello stivale sottostante. Ovviamente era un rischio perché sicuramente sarei andato sicuramente a peggiorare la condizione della calzatura, ma al momento fu la soluzione che decisi di prendere.




Una volta pronto cominciai a premere il sacchetto.





Il sapone liquido cominciò a defluire dritto nello stivale.





Come nella pisciata, anche in questo caso non ero assolutamente intenzionato a riempire lievemente quella calzatura, anzi, stavo quasi versandone l’intero contenuto.





Quando ormai premendo ben poco liquido usciva più, smisi la mia azione.





Con la macchinetta fotografica immortalai meglio il risultato. Come si può vedere, il sapone liquido aveva ben riempito la soletta interna. Altresì, una abbondante macchia era presente sul collo interno della calzatura, frutto di una distrazione durante la colata.




Maneggiando lo stivale mi accorsi allora di come la colata non aveva colpito solamente l’interno dello stivale bensì anche l’esterno come si può notare qui sopra.





Continuai così a scrutare le calzature di cui qua sopra ne potete notare le differenze. A sinistra il risultato dopo la colata di sapone liquido mentre a destra il risultato dopo la pisciata.  





Immortalai infine gli stivali notando come fossero davvero imbevuti di piscio e sapone liquido. Solo ora col senno di poi mi accorsi di un mal destro errore a cui nella foga del momento non diedi peso ma che per fortuna non mi comportò alcuna successiva conseguenza, ovvero che lo stivale sinistro era stato riempito di un liquido mentre quello di destra di un altro. La loro proprietaria non fece caso a questo quando li trovò per mia fortuna perché altrimenti si sarebbe potuta chiedere quale fosse la giustificazione che lo stivale che non si trovava sotto al sacchetto contenente il sapone liquido si era comunque bagnato. Come detto, per mia fortuna ella non sollevò alcuna perplessità e questo ve lo posso assicurare perché quando reperì gli stivali inzaccherati io mi trovavo in casa. Sentii un verso provenire dal bagno susseguito da alcune parolacce. Raggiunta la mia amica le chiesi preoccupato cosa fosse accaduto anche se lo sapevo bene. Lei dispiaciuta mi mostrò il danno occorso al malcapitato stivale che si trovava sotto al barattolo di sapone che qualcuno di noi coabitanti probabilmente aveva scordato di chiudere come si deve. Resasi allora conto di non poter salvare in alcun modo lo stivale decise di disfarsene insieme al compagno del quale per fortuna non si volle chiedere come mai anche lui fosse umido.


Fine.

NON AVENDO ALTRO A DISPOSIZIONE. 02 - Dopo l'interno tocca all'esterno


Questo secondo capitolo della continuazione della storia degli ugg della mia coinquilina vi preannuncio come sarà molto corto. Il motivo è semplice e riguarda il fatto che la batteria della fotocamera de me usata si scaricò nel momento clou. Per tale motivo, le immagini che seguono riguardano eccetto la prima, solo il risultato ottenuto ovvero una discreta schizzata che ho voluto riservare al retro di uno dei due stivali.




Questa volta, diversamente dalla prima, gli stivali non si trovavano nel gabinetto ma ce li portai io favorito dall’essere rimasto solo in casa e soprattutto del fatto che la mia coinquilina aveva deciso di non indossare queste calzature la mattina quando se ne era andata.





Per i motivi di cui sopra non fui in grado di riprendere la sega ma almeno, la residua batteria della fotocamera mi permise di immortalare l’esito della mia irrefrenabile voglia.




Una bella chiazza bianca era evidente sul retro dello stivale mentre vari schizzi si posso notare più in alto di essa. Ovviamente in questo caso non potei riporli al loro posto in quelle condizioni ma gli dovetti dare una pulita che comunque mi permise di meglio spalmare sulla morbida pelle esterna degli stivali il mio liquido seminale. Fortunatamente non ci volle molto ad asciugare il danno fatto.


continua...

NON AVENDO ALTRO A DISPOSIZIONE. 01 - La prima esperienza con un paio di ugg

Devo dire come inizialmente non credessi affatto nella loro possibile carica eccitante. Sebbene la prima volta che li vidi furono indosso a Pamela Anderson mentre si trovava in spiaggia in una puntata di “Baywatch”, e guardandola pensai quanto fosse ridicola, trovarmici faccia a faccia fu ben diverso. Sto parlando degli stivali modello ugg.


Questi che vedete sono i primi con cui mi sono imbattuto.



Appartenevano ad una mia coinquilina e una sera che non avevo altro con cui dilettarmi, decisi di volerci fare una più approfondita conoscenza una volta entrato in bagno e dopo averli trovati sotto al calorifero intenti ad asciugare.



Così cominciai a visionare con maggiore attenzione quegli stivali.



La suola dimostrava quanto fossero vissuti e vi posso anche assicurare come dal loro interno fuoriuscisse un certo odorino maleodorante.



Devo dire come non avessi mai avuto alcun debole per la loro proprietaria ma più osservavo quelle calzature e ne scoprivo un cm dopo l’altro e più mi rendevo conto come le cose stessero prendendo una piega differente.



Eccitato pensai di non farmi sfuggire questa opportunità.



Posizionatomi così sopra di loro, decisi di segarmi fino a riversare il mio sperma in quelle calzature che avevo appoggiato sulla tavoletta del gabinetto.



Come potete vedere indirizzai uno schizzo dopo l’altro dentro lo stivale di destra.



Più che schizzi, a dire il vero si poté definire una leggera colata di sperma.



Una volta terminata la venuta non mi rimase che immortalarne il risultato.


Piacevolmente soddisfatto del risultato e sicuro di come la morbida pelliccia interna di quello stivale si sarebbe impregnata al meglio del mio liquido seminale, riposi poco dopo gli stivali dove li avevo trovati, confidando che la proprietaria non si sarebbe accorta di nulla e sicuro del fatto che i caloriferi sotto cui si trovavano avrebbero favorito l’evaporazione dello sperma.


continua...