Questa storia risale a questa
primavera. Ritornando a casa ebbi una gradita sorpresa infatti, sulla porta di
casa trovai un paio di stivali, come potete vedere qui sotto.
Senza pensarci troppo mi misi
subito a scattare alcune fotografie di queste calzature.
Oltre a immortalare questi
stivali, naturalmente, li presi in mano.
Erano un paio di stivali
tremendamente usurati e il fatto che la pelle delle calzature si stesse
staccando in diversi punti ne era una chiara testimonianza.
Ecco altre foto di questi
intriganti stivali da tutti i giorni.
Anche le suole erano parecchio
consumate.
Guardandole bene mi sono
chiesto chissà da quanto tempo la proprietaria li stesse usando.
Mi accorsi subito come una
suola fosse già discretamente staccata.
Quasi fino a metà la suola era
staccata.
Mi divertii un po’ a giocare
con quella suola.
L’eccitazione che mi
provocavano quegli stivali era davvero notevole.
Sia il davanti che il retro
degli stivali erano molto usurati e la pelle continuava a staccarsi.
L’odore che emanavano inoltre
era molto forte e pertanto non mi ci volle molto per segarmi e riempirli con
una bella sborrata.
Riversai in quelle calzature
diversi schizzi e la maggior parte dello sperma si posò sul fondo.
Dopodiché riposi gli stivali a
terra senza pulirli e lasciando il mio sperma dentro di loro. Ora non mi
restava che andare a scoprire chi fosse la proprietaria di quei fottuti
stivali. Entrai in casa e subito sentii
delle voci di donna. Raggiunsi la cucina dove trovai la mia coinquilina con una
amica, intente a prendere un caffè e a spettegolare. Finalmente avevo dinnanzi
a me la proprietaria degli stivali grigi che avevo appena sborrato. Si trattava
di una ragazza che non avevo mai visto prima, abbastanza carina e francamente
non ricordo nemmeno il suo nome. Mi presentai e scambiai con loro quattro
chiacchiere ma mi accorsi come ero di troppo. L’ospite, tra le altre cose non
sembrava essere molto interessata a me e sembrava una perfettina e precisina
oltre che molto timida. A quel punto tolsi il disturbo ma non facevo che
pensare alle calzature della ragazza e ad ella stessa. Avevo troppa voglia di
rimettere le mani su quegli stivali sebbene ci fossi venuto dentro proprio poco
tempo prima. Con una scusa uscii nuovamente di casa e a quel punto, non so cosa
successe ma dopo aver preso in mano quegli stivali e aver notato la suola quasi
staccata non so cosa mi successe ma ecco cosa feci.
Afferrai lo stivale sinistro,
lo stesso in cui ero venuto solo un quarto d’ora prima e dopo aver afferrato la
suola, la strappai dal resto della scarpa.
Ecco il risultato.
Sebbene avessi staccato la
suola per intero, lo stivale non si era rotto ma rimasto ben saldo.
Come se nulla fosse rimisi per
la seconda volta gli stivali al loro posto sul pavimento e allora inizia a
pensare a quello che sarebbe potuto accadere dopo. Non sapevo quanto tempo la mia
coinquilina e la sua ospite sarebbero rimaste a parlare in cucina, perciò
dovevo sbrigarmi a pensare su come comportarmi. Pensai che la proprietaria
degli stivali avrebbe potuto non accorgersi della mancanza della suola, almeno
non sulla porta di casa e tuttavia perché mai avrebbe dovuto pensare a me in
caso l’avesse scoperto? La suola era già mezza staccata, insomma gli stivali
non erano nuovi ma parecchio trasandati. Feci nuovamente ritorno in casa e
cominciai a passeggiare per le stanze nervosamente, in attesa di capire cosa
sarebbe successo. Ci vollero ancora una ventina di minuti prima che sentii le
ragazze alzarsi da tavola. Capii che a breve sarebbero uscite. In me saliva il
desiderio di vedere la proprietaria degli stivali, indossare le sue calzature.
Raggiunsi quindi le ragazze e chiesi loro cosa stavano facendo. La mia
coinquilina disse che l’amica stava andando via così le chiesi con che mezzo
era venuta. Mi disse con l’autobus e che sarebbe andata via sempre con quello.
Le chiesi quindi che direzione prendeva e una volta saputa le dissi che andavo
da quella parte e avrei potuto accompagnarla per un pezzo. Non fece i salti di
gioia ma mi ringraziò e accettò. A quel punto presa la sua borsetta
raggiungemmo l’ingresso. Avevo il cuore che batteva a mille. Aperta la porta mi
disse, metto gli stivali e andiamo, aggiunse come fosse contenta che avesse
smesso di piovere. Sotto gli sguardi miei e della mia coinquilina, la ragazza
indossò gli stivali e non si accorse della mancanza della suola. Sebbene
indossasse dei calzini di lana percepì il mio sperma nello stivale, infatti
disse che erano ancora un po’ umidi all’interno. Fu davvero eccitante sapere
che stava schiacciando la mia sborra fresca sotto ai miei occhi e a quelli
della mia coinquilina pensando fosse acqua della pioggia. A quel punto le due
si salutarono e noi uscimmo di casa. Avevo il cazzo che mi scoppiava nuovamente
per quella situazione ma il bello doveva ancora arrivare. Per strada presi
coraggio ed estratta la mia fotocamera scattai alcune foto alla ragazza di
nascosto mentre camminava.
Sebbene il mio sguardo fosse catturato
dalle sue gambe e dai suoi fottuti stivali, mi accorsi come in lei qualcosa non
andasse, infatti ripetutamente continuava, passo dopo passo, a guardare in
basso in direzione dello stivale sinistro finché ad un tratto, in direzione
della fermata dell’autobus, mi chiese di fermarci un attimo.
Fortunatamente avevo ancora in
mano la macchina fotografica e così sono stato in grado di immortalare la
ragazza sollevare la gamba sinistra e controllare lo stivale. Evidentemente,
camminando, la stessa aveva finito per accorgersi che qualcosa non andava. Non
sono stato in grado di fotografare l’espressione comparsa sul suo viso ma era
di totale stupore e sconforto. Ricordo che si lamentò dicendo qualcosa del
tipo: “ma no, ho perso la suola…”.
La ragazza si vergognava di
quanto accaduto e continuava a chiedersi come fosse potuto accadere. Notai come
si guardò intorno per cercare di capire dove fosse finita la suola. Poi
richiamai la sua attenzione e le chiesi di mostrarmi lo stivale. Lo fece e così
scattai un’altra foto. Si può vedere chiaramente come sotto la suola si fossero
attaccate alcune foglie. Inoltre si nota come la calza non sia visibile ma
evidentemente, camminando, la ragazza doveva sentire l’asfalto sotto il suo
piede molto più sensibilmente.
La ragazza non sapeva cosa
fare, mi guardò cercando aiuto. Le dissi che lo stivale non sembrava così rotto
ma lei mi rispose che aveva paura che si sfaldasse prima di arrivare a casa.
Allora le suggerii di chiamare la mia coinquilina e dirle quanto successo, così
magari le avrebbe prestato un paio delle sue scarpe, sempre che avessero un
numero di piede uguale o similare.
Mentre lei parlava al telefono
con la mia coinquilina io non smettevo di fotografarla. Avevo il cazzo che mi
scoppiava per l’eccitazione. Saperla con il piede nel mio sperma e imbarazzata
per lo stivale rotto era troppo eccitante. La chiamata fu breve e al termine
della stessa mi disse di tornare a casa che la mia coinquilina le avrebbe
prestato un paio di sue scarpe. Così ci rimettemmo in marcia verso casa ma da
bastardo pensai bene di prendere una scorciatoia e far passare quindi, la
ragazza, per un prato li vicino, su un sentiero lievemente fangoso.
Camminavamo celermente, la
ragazza non vedeva l’ora di giungere a casa per togliersi gli stivali.
Io invece continuavo a
riprenderla, godendomi il momento. Ben presto ritornammo a casa.
Fu veramente divertente vedere la ragazza completamente imbarazzata dinnanzi
alla mia coinquilina. Quest’ultima si mise a ridere quando vide la sua amica
entrare in casa e mostrarle lo stivale senza suola. Io mi godetti la scena e
vidi la ragazza timida sfilarsi gli stivali e lasciarli dinnanzi alla porta.
Mentre guardavo da vicino
questi stivali sentivo le ragazze parlare e la mia coinquilina chiedere
ripetutamente all’amica come fosse potuto succedere quanto accaduto.
Poco dopo le due ragazze
ritornarono da me. La ragazza timida indossava un paio di scarpe da ginnastica
prestatele dalla mia coinquilina. Era imbarazzata e triste, chissà se a causa
di aver rotto gli stivali o perché in qualche modo si sentiva umiliata per aver
dovuto condividere con altre persone quanto successole. Quando poi la stessa
fece per raccogliere gli stivali la mia coinquilina le chiese cosa stesse
facendo. Lei le rispose che voleva portarli via e la mia coinquilina le chiese
ironicamente se fosse intenzionata ad usarli ancora. Quindi aggiunse di
lasciarli li che li avremmo buttati noi nella spazzatura. Ancor più intristita
la ragazza ci salutò e andò via. Questa volta non l’accompagnai inventando una
scusa. In realtà, volevo rimanere solo con quegli stivali.
Prima di scattare queste
fotografie vidi la mia coinquilina, una volta rimasti soli io e lei, prendere
in mano gli stivali della sua amica e guardarli con aria schifata. Mi fece
notare come fossero rovinati e non si meravigliava che la suola si fosse
staccata. Poi, dopo averli gettati a
terra mi chiese se avessi voluto occuparmi io di gettarli nella spazzatura. Io
le risposi volentieri aggiungendo che a causa dell’odore non li avrei
sopportati molto. Lei si mise a ridere, aggiungendo come effettivamente la sua
amica non fosse pulitissima.
Gli stivali erano davvero in
pessime condizioni, la pelle si staccava da ogni parte.
Ecco lo stivale senza suola.
E qui quelle dello stivale con
ancora la suola.
Guardando questo stivale, il
destro, probabilmente sarebbe durato ancora per un po’ ma comunque presto ci
avrebbe lasciato pure lui e si sarebbe sicuramente rotto. Se qualcuno si dovesse chiedere che
fine ho fatto fare agli stivali della ragazza beh, ovviamente mi hanno fatto
compagnia per alcuni giorni, li ho usati per segarmi e quando poi erano ormai
da buttare, ho deciso di gettarli nel vicinato. Ecco di preciso che fine ho
fatto fare loro.
Uno stivale ho deciso di
lanciarlo sul tetto di alcuni parcheggi vicini alla mia Università, così che
potessi vederne l’evoluzione a seguito dell’intemperie. Infatti con la pioggia,
pian piano lo stivale è andato rovinandosi. La cosa bella è stato vedere la
reazione di qualche mio compagno di università, che affacciandosi, ha notato la
calzatura e ha richiamato la nostra attenzione. Alcuni non riuscivano a capire
cosa fosse vista la distanza ma dopo qualche zoomata col telefono cellulare
l’hanno capito benissimo. Naturalmente i più erano sorpresi e perplessi per ciò
che vedevano mentre io me la ridevo sotto i baffi.
L’altro stivale, invece,
decisi di buttarlo vicino casa, lungo la strada che percorremmo io e la
ragazza, poco prima che questa si accorgesse della mancanza della suola. Li nei
pressi vi erano delle impalcature dovute a dei lavori e decisi di lanciare lo
stivale la dentro.
Ecco il risultato.
All’interno di una specie di
carriola gettai lo stivale, sebbene all’interno vi fosse dell’acqua. Chissà
cosa avrebbero pensato l’indomani gli operai trovandolo è quello che pensai
facendo quel gesto. Infine, sbirciando su fb sono
riuscito a trovare qualche immagine della ragazza mentre indossava gli stivali
di cui sopra. Ecco a voi Sabrina, spensierata con una mise davvero intrigante
per Roma.
Davvero niente male questa ragazza,
in minigonna e stivali è molto eccitante. Avendola vista così sono stato ancor
più felice di averle sborrato quegli stivali e di essermela goduta mentre li
indossava. Averla vista a passeggio coi piedi immersi nel mio sperma e poi
metterla in imbarazzo con la suola staccata dallo stivale. Se l’è proprio
meritato. Un solo rammarico, essere al posto di quel legionario romano e darle
una bella palpata al culo. Chissà, magari lui l’ha fatto.
Fine.