lunedì 7 dicembre 2020

STIVALI CORRETTI AL CAFFE'. 02 - Camminandoci

Feci un paio di commissioni, qualche compera per il centro quando mi ritrovai nei pressi del centro per l’impiego. Ero curioso di vedere se la segretaria sarebbe andata in pausa pranzo e nel farlo avesse indossato gli stivali che le avevo macchiato internamente di caffè. Ero preoccupato perché aveva i miei dati e se si fosse accorta di quanto fatto mi avrebbe potuto incolpare. Non aveva certo le prove che fossi stato io ma sicuramente ero a rischio accuse.



Fu un’attesa di circa quindici minuti ma poi ecco la segretaria incamminarsi per strada con un’amica.



Mi accodai a lei riprendendone immediatamente la camminata con la fotocamera.



Proprio come avevo sperato aveva deciso di indossare gli stivali grigi per andare in pausa pranzo e a quanto pare non si era accorta del liquido che avevo versato all’interno di una calzatura. Probabilmente nei minuti trascorsi si doveva essere ben impregnato senza lasciare una traccia liquida nella soletta interna oppure lei si era accorta dell’umido del caffè ma aveva deciso di mettere lo stesso lo stivale perché forse fare strada coi tacchi sarebbe stato troppo scomodo.


Mentre facevo questi pensieri continuavo a seguirla, constatando come avesse davvero un fondoschiena niente male.


Quel culo alto e sodo, fasciato dai jeans aderenti infilati negli stivali sfido chi non avrebbero fatto eccitare.


Era proprio da sfondare.  

 

 

Fine.

STIVALI CORRETTI AL CAFFE'. 01 - La segretaria del centro per l'impiego

Ero alla ricerca di un lavoro e così mi presentai ad un centro per l’impiego. La segretaria che mi accolse non era niente male, capello corto, magra con poche forme ma dai modi molto affabili. Mi presentai e parlammo del più e del meno. Le dissi che tipo di lavoro cercavo e questa mi fissò un appuntamento con una sua collega. Probabilmente le feci una buona impressione perché mi volle offrire un caffe. È stato allora che mi sono accorto come indossasse delle scarpe col tacco e dietro la scrivania avesse invece un paio di stivali grigi. Erano troppo invitanti per farmeli scappare così le chiesi del latte e lei mi disse che l’aveva ma sarebbe dovuta andare a prenderlo. Ottimo pensai, era l’occasione per rimanere solo con le sue calzature.


Estratta la mia fotocamera mi misi subito a scattare qualche fotografia agli stivali della ragazza.


Si trovavano sul pavimento alle spalle della sua sedia, tra delle scartoffie e una borsa che poteva contenere uno strumento musicale.


Incurante del fatto che la segretaria potesse fare subito ritorno, non sapendo dove tenesse il frigorifero con il latte ma rincuorato dal fatto che l’avrei sentita a causa del tacchettio delle sue scarpe mi avvicinai a quegli stivali per meglio osservarli.



Stivali scamosciati grigi, da tutti i giorni e a mio modo di vedere più adatti al periodo invernale che a quello primaverile in cui ci trovavamo.



Le calzature apparivano abbastanza usurate come lo dimostrano le suole danneggiate.


A quel punto non mi rimase che sbirciarne l’interno.



Non potevo lasciarli immacolati e così decisi impulsivamente di versare all’interno di una delle calzature un po’ del caffè che ancora non avevo sorseggiato. Le macchie erano ben visibili a contatto con la tomaia interna decisamente più chiara. Feci tutto velocemente, riuscii a immortalare il gesto poco prima che la segretaria facesse ritorno. Questa col sorriso mi versò il latte nel bicchierino in cui ormai era rimasto poco caffè ma per fortuna non si accorse di ciò. Bevemmo quindi la bevanda come se nulla fosse chiacchierando del più e del meno. Poi me ne andai desideroso di vederla indossare i suoi stivali corretti.  

 

 

continua...

lunedì 9 novembre 2020

UNA MAMMA CON STIVALI COL TACCO A SPILLO

Stavo facendo un giro quando mi sono imbattuto in questa giovane che si accompagnava a due ragazzi.



Indossava degli stivali neri di pelle con un piccolo tacco.



Mi misi così a seguirla, intrigato dai suoi stivali e dalle calze grigie, forse un po’ troppo spesse, che indossava.


Da questa immagine, immortalata nel momento in cui la donna stava cambiando direzione della propria camminata, si può anche notare la presenza di una fibbietta apposta lateralmente sulla calzatura.


Ecco per intero la donna.



Standole dietro potevo  notare come in alcuni casi il camminamento sui “san pietrini” presenti sul manto stradale le comportassero qualche leggera storta alla caviglia.



Infatti come potete vedere da quest’ultima fotografia, la caviglia sinistra della giovane si torceva leggermente, senza procurarle comunque impedimenti alla deambulazione, dopo essere finita in uno spazio tra i “san pietrini”.



Come vi ho detto la ragazza riprendeva la camminata regolarmente.


Un’ulteriore immagine degli stivali da cui si evince ancora meglio la fibbietta di cui vi avevo parlato prima.


Devo dire come la proprietaria di questi stivali, anche rivedendola in foto, fosse una fighetta niente male, con un bel culo da palpare.



Dopo aver salutato gli amici la ragazza continuò la sua camminata da sola per qualche viuzza, con me alle sue spalle intento ad immortalarne gli stivali. Non durò ancora molto però perché presto si intrufolò in un negozio. Così mentre mi accingevo a tornare al parcheggio dove avevo lasciato la macchina ecco che mi si presentò un’altra stivalata dinnanzi agli occhi.



Decisamente più accattivante della ragazza precedente, questa bionda indossava degli stivali da vera porca.


Associati agli stivali neri in pelle vi erano dei collant con richiami particolari che aumentavano il contesto e soprattutto l’eccitazione di chi li vedeva.



Mi accodai a quella mamma che spingeva il passeggino immortalandone con la mia macchina fotografica ogni singolo passo.



Da notare nella prima di queste due ultime immagini come il bel tacco dello stivale fosse leggermente rovinato, risultando parzialmente sgrattato della pelle nera.



Quelle gambe stivalate e in collant mi facevano drizzare l’uccello, la bionda era davvero eccitante con quei tacchi più adatti ad un letto che ad una passeggiata per strada.



Il tacchettio rimbombava per strada, lungo il marciapiede che per sua fortuna non risultava così sconnesso come quello he invece aveva percorso l’altra ragazza da me ripresa.  



Più riguardo queste immagini e più sono convinto come sia le collant che gli stivali avrebbero meritato una bella schizzata di sperma bollente.



Frappostomi tra la bionda e la sua amica continuai nella ripresa della camminata.



Ero davvero eccitato perché quella mise mi faceva e tutt’ora fa ancora arrapare.



Chissà che aroma avranno avuto i piedi della donna all’interno delle calzature, magari erano pure un po’ sudaticci.



Poco dopo mi affiancai alla donna, mentre le nostre strade si dividevano la immortalai anche di fianco.



Bella donna, bell’outfit. Beato il marito o il compagno che se l’è ritrovata a casa e magari ci ha fatto un altro figlio.

 

 

Fine.