venerdì 7 settembre 2018

NUOVO PAIO DI STIVALI AL COLLEGIO FEMMINILE. 02 - Secondo incontro con gli stivali grigi

Passata circa una settimana dalla prima sborrata agli stivali grigi, ci ritrovammo nuovamente presso il collegio femminile. Anche questa volta eravamo sempre i soliti, con la mia compagna che indossava le sue solite decollete nere ma con il sottoscritto che desiderava ritrovare almeno gli stivali grigi o quelli che invece ancora non avevo più avuto modo di rivedere. Purtroppo non potevo chiedere alla mia amica di chi fossero gli stivali grigi o chi fosse la ragazza che avevo visto in stivali la prima volta che ero venuto in stanza. Quello che potevo fare era sperare di avere fortuna e trovarli li. Come sempre, però, una volta entrati in stanza, non vi era nessuna altra ragazza. Dopo aver appoggiato gli zaini, quando un amico chiese di andare al bagno, ne approfittai per dare una veloce occhiata nel locale. Gli stivali grigi erano ancora la dentro e fu come se mi chiamassero. Aspettai almeno un’oretta prima di recarmi in bagno, assaporando il momento.



La prima cosa che feci fu prendere in mano gli stivali. Quella pelle morbida, grigia, era così piacevole al tatto. Mi venne così subito una grande voglia. Questa volta avrei macchiato quella pelle delicata.  


Dopo aver posizionato gli stivali sul water come da fotografia, venne il momento di masturbarmi visto che non stavo più nella pelle e avevo il cazzo in tiro.



Questa volta cercavo di rendermi conto del tempo che stavo impiegando. Conoscendo già quelle calzature, avendole già visionate e fotografate la prima volta, ora potevo dedicarmi solamente a sporcarle di sperma. Ci volle un niente per venire, talmente ero carico.



Fu una sega molto veloce, così, dopo pochissimi minuti, le prime gocce di sperma bianco e denso caddero sullo stivale che avevo posto alla mia sinistra, andandosi ad ammassare una sopra l’altra.



Godevo con estremo piacere mentre una goccia dopo l’altra cadeva sullo stivale.



Il liquido seminale andava ad accumularsi nello stesso punto sullo stivale, eccetto poche gocce ribelli.



Quindi decisi di riservarne qualcuna anche allo stivale posto alla mia destra.



Il risultato della sborrata lo potete ammirare qua sopra. Nessuna goccia era andata sprecata.



Decisi allora di immortalare col flash ciascuno stivale.



Non mi restò allora che rimettere gli stivali sul pavimento. Avrei voluto, come da mia abitudine, lasciarli macchiati di sperma ma c’era il rischio che qualcun altro, entrando al bagno dopo di me avesse potuto notare le vistose macchie di seme. Pertanto, a malincuore, decisi di spalmare lo sperma sulla pelle di quelle fantastiche calzature.


Con mia sorpresa, la pelle degli stivali si impregnò velocemente, in modo che lo sperma su di essa non si notasse quasi più. Diedi, infine, loro una ultima sniffata, godendomi l’aroma che emanavano. Purtroppo non rividi più quegli stivali ne tantomeno scoprii a chi appartenessero, tuttavia, non furono gli ultimi ed unici stivali con cui ebbi a che fare al collegio femminile.


Fine.

NUOVO PAIO DI STIVALI AL COLLEGIO FEMMINILE. 01 - Stivali o stivaletti?

Dopo la fortunata prima visita al collegio femminile, ebbi modo di ritornare almeno altre due volte in quel posto. La scusa ovviamente era sempre la stessa, ovvero lo studio di gruppo, ma in realtà non facevo che sperare di trovare delle nuove e deliziose calzature delle occupanti della stanza. Devo ammettere come fossi speranzoso di trovare gli stivali di cui accennai nel finale del racconto in cui mi occupai delle decollete nere sempre qui al collegio femminile. Così, dopo una seconda visita infruttuosa, alla terza feci una positiva scoperta.


La porta del bagno era aperta e al suo interno sebbene non ci fosse alcuno, vi erano un paio di stivali grigi lasciati nei pressi della doccia. Non erano quelli che avevo pocanzi menzionato ma non sembravano affatto male ad una celere sbirciata.




Mentre mi trovavo seduto con i miei compagni di studio non facevo altro che pensare a quegli stivali che avevo appena visto. Mi chiedevo se si trattassero di stivali o stivaletti, visto che a prima vista non mi erano sembrati troppo lunghi. Così, alla prima occasione, dopo una mezz’oretta di chiacchiere, mi sottrassi alla compagnia per recarmi al bagno ove finalmente mi trovai solo con quelle calzature.




Dopo aver scattato qualche fotografia volli avvicinarmi meglio a quegli stivali, per ammirarli e sentirne l’odore che da essi proveniva. Si trattava di un tanfo pungente, la proprietaria doveva utilizzare quelle calzature da parecchio tempo. Inoltre mi convinsi come sebbene più corti rispetto ad altri, potessi fare rientrare quelle scarpe nella categoria degli stivali e non degli stivaletti.



La suola appariva essere usata ma ancora in ottime condizioni.




Più guardavo e maneggiavo quegli stivali e più l’eccitazione cresceva in me.




Sebbene non sapessi a chi appartenessero quegli stivali, ero sempre più intenzionato a volermi divertire con loro. Guardando poi il buco qui sopra meglio immortalato, mi resi conto come non fosse altro che un invito a infilarci dentro il mio cazzo.




Così, dopo essermi calato i pantaloni, ho cominciato a masturbarmi sugli stivali, facendoci sfregare contro il mio pene in tiro. Ricordo ancora oggi come la pelle di quelle calzature fosse davvero morbida e quindi era un vero piacere farci scivolare sopra il mio membro.




Non pago di quello, decisi di infilare il mio cazzo direttamente dentro quello stivale, non interrompendo, naturalmente, la violenta sega che stavo facendo. Ero così eccitato da quella pratica che mi ero del tutto dimenticato di dove mi trovavo. Avevo perso la cognizione del tempo e non ricordavo di preciso da quanto tempo fossi in bagno. In un istante di lucidità capii che dovevo darmi una mossa.




Per questo motivo posizionai gli stivali sopra il copri water e mi ci misi a masturbarmi sopra.




Dopo essermi segato per alcuni secondi ero pronto a venire.




Lentamente ma con sommo piacere cominciai a scaricarmi negli stivali.




Come si può vedere dalle immagini qua sopra, il liquido cominciava a depositarsi sulla soletta interna.




Quindi, per essere imparziale, riservai qualche goccia di sperma appiccicoso anche allo stivale destro.




Finii di scaricarmi la dentro grazie agli ultimi colpi della sega.



Scattai immediatamente qualche immagine anche con il flash, in modo da meglio evidenziare il risultato della sborrata.



Riguardando queste immagini rimango ancora soddisfatto di quanto fatto. Non solo avevo centrato la soletta interna ma anche parte del collo dello stivale che si era impregnata del mio liquido seminale. A quel punto dovetti ritornare dai miei amici, ovviamente dopo aver rimesso gli stivali al loro posto sul pavimento e assolutamente non ripulendoli. Per mia fortuna la mia assenza era quasi passata inosservata e nessuno mi fece alcun appunto su quanto tempo avessi passato in bagno.
Devo ammettere come non riuscii a studiare un granché poiché non facevo che pensare agli stivali, al loro odore, a come fosse stato favoloso sborrarli dopo essermici masturbato sopra. Un’unica cosa mi lasciava un po’ dispiaciuto, ovvero il non sapere ancora chi fosse la proprietaria di quelle calzature.


continua...