giovedì 8 aprile 2021

STIVALI UBRIACHI

Era una giornata uggiosa e siccome mi piace fare due passi sotto la pioggia ne approfittai per uscire. Il tempo autunnale favoriva l’utilizzo di calzature pesanti e quindi ero fiducioso di poter incontrare qualche ragazza in stivali. A catturare la mia attenzione, ben presto, fu una giovane che indossava degli stivali tipo ugg di colore beige.


Questa era ferma ad aspettare probabilmente la madre che da li a poco le si avvicinò e quindi entrambe si misero in marcia. Io mi misi a seguirle ovviamente.



La ragazza offriva uno spettacolo niente male grazie al jeans aderente che metteva in bella mostra il suo fondoschiena.



Anche l’uomo che le passò di fianco poco dopo sembrò rimanere attratto prima dagli stivali che indossava e poi dalla ragazza stessa. Chissà se oltre a quello sguardo che riuscii ad immortalare con il cellulare ci fu qualche pensiero peccaminoso da parte dell’uomo.



Da parte mia, riguardando ora queste immagini e rivedendo il dondolamento di quel culetto pronunciato, grazie ad una camminata sculettante, di pensieri peccaminosi ce ne sono stati e ce ne sono tantissimi ancora.



Mentre il pedinamento proseguiva il desiderio di palparla cresceva esponenzialmente.



Avevo dinnanzi a me proprio una gran bella fichetta che con l’abbigliamento che aveva deciso di indossare faceva ancora venir più voglia.


Sarebbe stato giusto complimentarsi con la madre che l’accompagnava.



Poco dopo quando le due girarono a sinistra ripresi la giovane anche lateralmente, notando così ancora meglio le sue gambe slanciate e il suo corpo ben fatto.



Quindi tornai nuovamente a godermi il suo culo.



Era davvero invitante, così seducente che me lo fece indurire sebbene la fredda temperatura.


Le due attraversarono quindi un parcheggio e dopodiché ebbero accesso ad un condominio. Ovviamente interruppi il mio pedinamento anche se qualcosa in me mi spingeva ad andare oltre. Dovetti però contenere i miei bollenti spiriti e così feci ritorno a casa. Quando poi, però, nel pomeriggio decisi nuovamente di riuscire per andare a comprare un paio di cose che mi mancavano per cucinare, ecco che mi balenò l’idea di tornare verso quel condominio. Non vi nascondo che la mia idea era quella di accedervi per cercare sulle scale magari gli stivali della ragazza lasciati fuori la porta di casa. Ci speravo, vista l’uggiosa giornata.



Non ci crederete, come non ci credetti nemmeno io in quel momento ma salendo le scale ecco che mi ritrovai dinnanzi a quegli stivali scamosciati.


Scattai subito qualche fotografia e poi mi avvicinai a loro, immortalandoli dall’alto.


Che colpo di fortuna pensai.



Restare li era troppo pericoloso e allora decisi di prendere con me gli stivali e spostarmi in una parte del condominio dove mi sentivo più tranquillo e avevo una via di fuga in caso sopraggiungesse qualcuno. Appoggiati gli stivali su di un muretto mi misi nuovamente a fotografarli anche se ormai stavo già macchinando qualcosa per loro.



Infatti, poco dopo decisi di riporre sul primo scalino delle scale gli stivali e quindi aprire una delle diverse birre che avevo acquistato al supermercato. Senza pensarci oltre iniziai a versarne il contenuto nello stivale di sinistra.



Rovesciai l’intero contenuto senza alcuna esitazione.



Quindi immortalai il risultato. La schiuma della birra appena versata era ben visibile all’interno dello stivale.



A quel punto decisi di aprire un’atra birra per versarne il contenuto nell’altro stivale.


Ora entrambe le calzature avevano ricevuto la loro lattina di birra e dall’interno potevo udirne il rumore che la schiumava ancora provocava.



Non pago di quanto fatto fino a quel momento aprii una terza birra riversandola in uno degli stivali.



Il contenuto, sommatosi a quello precedentemente versato, ben presto cominciò a salire lungo il gambale dello stivale.



La birra però non scavallò il bordo dello stivale ma si fermò qualche centimetro al di sotto dello stesso.



Ecco poi una fotografia del risultato. Gli stivali ormai erano belli intrisi di birra che pian piano aveva cominciato a fuoriuscire dagli stessi bagnando il pavimento. La lattina temporaneamente inserita in una delle due calzature fu un momento di estro artistico che mi aveva colpito.



Ormai ero deciso a non fermarmi e così mi misi ad aprire un’altra lattina ancora e a riversarne pochi istanti dopo l’intero contenuto prima nello stivale sinistro e poi in quello destro.



L’interno degli stivali era un ribollire di schiuma.



Anche questa volta il liquido non traboccò restando pochi centimetro sotto al bordo degli stivali.



Ancora una lattina di birra avevo nel sacchetto della spesa. L’avrei potuta bere alla salute della proprietaria degli stivali ma conoscete il detto: fatto 30, facciamo 31. E così come potete vedere dalle fotografie decisi di riversare l’intero contenuto dell’ultima lattina nello stivale di sinistra.



Riempito lo stivale fino all’ultima goccia mi misi ad osservarlo e a fotografarlo.



Ne avevano davvero ricevuta abbastanza di birra questi stivali, erano talmente pieni e impregnati che dubito l’odore di alcol se ne sarebbe mai andato, anche lavandoli in lavatrice.


A quel punto riportai gli stivali dinnanzi la porta di casa, depositandoli sul tappetino da dove li avevo presi.


Scattai quindi un’ultima fotografia dall’alto notando ancora la presenza della schiuma e della birra al loro interno. Mi chiesi, mentre mi allontanavo da loro, se l’indomani, quando la bella proprietaria si sarebbe riaffacciata all’ingresso per prenderli se avrebbe trovato o meno ancora il liquido al loro interno oppure, nel corso della notte, il liquido sarebbe pian piano trasudato.  

 

 

Fine.