Stavo recandomi da un amico,
in una giornata uggiosa, quando dopo essere entrato nel suo condominio ed
essermi apprestato a percorrere la rampa di scale che mi avrebbe portato da
lui, ecco in che cosa mi sono imbattuto.
Che colpo di fortuna pensai
osservando quegli stivali marroni. Sorpassata la iniziale sorpresa mi avvicinai
di soppiatto a quelle calzature per vederle meglio e constatare come dovessero
essere state lasciate li da poco tempo visto che su di esse vi erano ancora
tracce di bagnato e fuori stava ancora piovendo.
Rassicurato dal non udire
alcun rumore provenire dalla porta, preso coraggio toccai lo stivale esterno
non smettendo di scattare qualche fotografia.
Non appena lo stivale si
depositò sul pavimento potei notare chiaramente le fresche tracce umide sulla
pelle.
Non esitai allora ad osservare
la suola e l’interno dello stivale il cui odore purtroppo non era così forte
come speravo.
Avevo quasi perso il senso del
tempo, dovevo raggiungere il mio amico che probabilmente si stava chiedendo che
fine avessi fatto visto che per entrare nel condominio avevo suonato al suo
citofono ma ero rapito da quegli stivali che più maneggiavo nelle mie mani più
accresceva in me il desiderio di farci qualcosa. Rinunciare a quelle calzature
fu per me durissimo, ma non avevo altra scelta. Le rimisi al loro posto e mi
avviai al piano di sopra. Raggiunsi il mio amico e ci mettemmo a studiare come
avevamo programmato. Tuttavia era come se fossi assente visto che con la testa
non facevo che ripensare a quegli stivali che ero stato costretto ad
abbandonare. Contavo le lancette dei minuti sull’orologio perché desideravo
andarmene, scendere le scale e sperare di ritrovare gli stivali marroni.
Scoccata l’ora dissi al mio compagno di studi che purtroppo me ne dovevo andare
e me ne infischiai di come lui rimase sorpreso del poco tempo dedicato allo
studio. Dovevo avere quegli stivali.
Per mia fortuna quando scesi
trovai gli stivali proprio dove li avevo lasciati. Non volevo perdere altro
tempo così li afferrai per portarli poco distante ove al riparo da sguardi
indiscreti e pronto a muovermi a qualunque movimento che avrei potuto sentire
mi potei dedicare ad appagare il mio folle desiderio.
Presi così a masturbarmi
mentre osservavo l’interno dello stivale ancora immacolato.
Finché poco dopo non mi
scaricai del tutto dentro la calzatura. Come potete vedere solo allora decisi
di immortalare quanto fatto, ovvero le varie striature di fresco sperma colare
lungo il tessuto interno per depositarsi sulla soletta in fondo allo stivale.
A quel punto riposi le
calzature dove le avevo trovate e feci per scendere le scale quando ad un
tratto, poco prima di uscire dal portone del condominio mi venne in mente come avrei
avuto ancora qualcosa da dare a quegli stivali. Feci così dietrofront per
rincamminarmi celermente su per le scale.
Una volta afferrati gli
stivali mi riportai nello stesso punto ove prima mi ero masturbato. Questa
volta estrassi la fotocamera deciso a non lasciare priva di ricordi la scena.
Quindi dopo essermi slacciato
i bottoni dei jeans e averlo tirato fuori cominciai ad orinare indirizzando il
getto all’interno dello stivale che avevo in mano.
Poco dopo mi interruppi per
qualche istante perché volevo riprendere la scena anche da un’altra
angolazione.
Mi stavo davvero lasciando
andare, pisciando senza remore in quello stivale, sicuro del fatto come la
proprietaria, quando l’avrebbe rindossato, avrebbe pensato ingenuamente come la
calzatura si fosse imbevuta d’acqua.
Poco prima che la pisciata finisse cercai di imprimere maggior forza al getto, mirando non solo alla
soletta in profondità bensì anche alla pelle interna laterale.
Terminata la pisciata non mi
rimase che sfregare la cappella del pene contro il bordo interno della
calzatura in modo da permettermi di asciugarmi.
Lasciai cadere allora la calzatura in terra in modo da potermi risistemare, euforico per aver pisciato in
quello stivale.
Riportai gli stivali al loro
posto per la seconda volta e dopo averli appoggiati sul tappetino volli
scattare un’altra fotografia per ricordo.
Stavano bene anche nella posizione
precedente ma non potevo lasciarli così, altrimenti l’interessata avrebbe
potuto sospettare qualcosa. Quindi li adagiai uno sull’altro e solo allora
lasciai definitivamente il condominio, pensando a come sarebbe stato bello
vedere la donna che li avrebbe rindossati accorgersi forse di come uno fosse
più bagnato dell’altro. L’unico rammarico che ho è che non riuscii mai a
scoprire chi fosse la proprietaria di quelle calzature.
Fine.