martedì 9 febbraio 2021

TUORLO D'UOVO A COLAZIONE

Mi ero alzato con un gran mal di testa, non ricordo che ore fossero ma presumo l’alba perché la luce del sole cominciava ad entrare dalle persiane. Avevamo fatto baldoria la notte appena trascorsa e ancora ne portavo i segni. Mentre mi stavo recando al bagno per levarmi il disgustoso sapore che ancora avevo in bocca ecco che notai le scarpe delle ragazze abbandonate sul tappeto del salotto.


Tornai per un attimo in camera a prendere il cellulare e una volta tornato in soggiorno mi misi a scattare queste fotografie.


Il mio interesse si focalizzò subito sugli stivali con la zeppa che mi trovai dinnanzi e che nel corso della giornata trascorsa mi ero già divertito a immortalare.


Siccome il luogo in cui mi trovavo era di passaggio e se qualcuna delle ragazze o dei ragazzi ancora presenti in casa si fosse alzato come me, transitando di li non avrei avuto scampo, decisi di prendere lo stivale e portarmelo con me per meglio visionarlo.



Sembrava davvero in ottime condizioni.


Passai quindi a sbirciarne l’interno. Dopo l’immagine di rito volli infilarci il naso all’interno del gambale per saggiarne l’odore. Devo dire che non rimasi per nulla deluso. Un certo odore di tanfa proveniva dallo stesso e contribuì ad eccitarmi ancora di più.


Poi non mi rimase che guardare la suola la quale anch’essa appariva usata ma in buono stato.



Andai quindi in cucina per bere qualcosa portando sempre con me lo stivale. Lo annusavo e me lo strusciavo contro l’inguine per quanto fossi eccitato. Volevo fargli qualcosa ma non avevo tempo per masturbarmi. Qualcun altro si sarebbe potuto alzare da un momento all’altro. Pertanto mi misi a guardare nel frigorifero.


Trovai un uovo e decisi che avrei usato il suo tuorlo. In fretta e furia lo spaccai e dopodiché lo separai dall’albume.



A quel punto non mi rimase che versarlo all’interno dello stivale come potete vedere dalle immagini appena postate.  



Favorito dalla zip presente lateralmente non mi fu difficile depositare il liquido appiccicoso direttamente sulla soletta interna della calzatura.


Mentre scattavo ripetutamente queste fotografie già mi pregustavo la scena che si sarebbe verificata più tardi quando la proprietaria di questi stivali li avrebbe indossati.


Forse mi sarei dovuto fermare ma l’eccitazione per quanto stavo facendo, unita al pensiero per ciò che sarebbe successo dopo mi fecero perdere la testa.



Mi feci prendere la mano e riversai un’ulteriore quantità di tuorlo nello stivale.



Se forse prima di fare questo la ragazza avrebbe potuto non accorgersi di quanto versato nella sua calzatura, ora, talmente era tanto il liquame arancione, se ne sarebbe sicuramente accorta.


Presi allora lo stivale e lo riportai al suo posto. Nessuno si era alzato, nessuno mi aveva visto e quindi potei fare ritorno nella stanza. Ero ancora eccitato e non facevo che pensare a quanto fatto. Quella ragazza e i suoi stivali con zeppa mi avevano eccitato sin da quando l’avevo vista nel primo pomeriggio. Quello che le avevo appena fatto non era stato tuttavia l’unico trattamento da me riservato ai suoi stivali. Non ve l’ho ancora detto infatti, ma nel pomeriggio, dopo essere stati accolti dal proprietario di casa abbiamo fatto un giro per l’abitazione. Io ovviamente mi incollai subito alla ragazza stivalata e quando con questa, accompagnati dal proprietario di casa, decidemmo di andare ad esplorarla facendo un salto sul tetto, ecco che una volta trovatomi ovviamente dietro di lei decisi di approfittarne.


Salendo su quella stretta scaletta non facevo che fissarle culo e stivali. Ero eccitato e così, ad un tratto, quando ci fermammo rimanendo in fila indiana, mentre lei e gli altri innanzi a noi erano intenti a guardare il panorama, io lasciai cadere dalla mia bocca un grumo di saliva direttamente sul retro dello stivale destro.


La saliva cominciò a colarle per la forza di gravità lungo il retro della calzatura e io ne approfittai per immortalare quanto fatto.


Le scattai ancora una fotografia una volta sul tetto. Poi siccome c’erano troppe persone decisi di defilarmi. Non persi comunque d’occhio la ragazza la quale non si accorse di quanto fattole perché ben presto, col sole che c’era, la saliva si asciugò. Alla fine, tirando le somme della giornata, potevo ritenermi soddisfatto per quanto fatto.  

 

 

Fine.