I giorni passavano senza che
avessi notizie da parte di Mirella. La ragazza non mi contattava e io mi rodevo
di questo. Volevo assolutamente sapere come avesse reagito dopo aver trovato i
suoi stivali completamente sborrati. Tuttavia non volevo espormi, non volevo
fare il primo passo per paura che la mia amica potesse incolparmi o
semplicemente sospettarmi per quanto accadutole. Lasciai trascorre una
settimana e poi un’altra ancora ma alla fine decisi di fare io la mossa. Le
mandai così un semplice messaggio chiedendole come stava. Lei mi rispose dopo
pochi minuti come andasse tutto bene. Le dissi allora come non la vedessi da un
po' di tempo e poi che volevo andare a lezione di yoga sentendomi un po'
stressato per via delle prove per gli esami. Fu allora che Mirella mi rispose
come fosse da un paio di settimane che aveva smesso di andarci. La incalzai
subito chiedendole il motivo e lei cercò di essere vaga nella risposta,
spiegandomi come fosse stata vittima di uno scherzo di cattivo gusto.
Ovviamente non potevo mollare ma continuai a chiedere così che Mirella fu
costretta a dirmi quello che volevo sentire ovvero che al termine dell’ultima
lezione, una volta cambiatasi, al momento di calzare gli stivali ne aveva
trovato uno imbrattato, come se ci avessero spruzzato sopra qualcosa. Speravo
che la mia amica usasse il termine giusto, ovvero sborra o sperma, ma preferì
non farlo, credo per vergogna, perché credo comunque avesse capito di cosa si
trattasse. Io allora cercai di sminuire la cosa dicendole che magari si
trattava di qualcosa che ci era caduto sopra, magari qualcosa usato da qualche
sua compagna di corso ma la giovane disse che era certa come così non fosse
perché era troppo evidente, non era assolutamente casuale ma voluto. Le chiesi
se avesse litigato con qualcuna delle sue compagne e lei mi rispose di no e che
comunque escludeva fosse stata una donna. Col sorriso sul volto le chiesi come
mai ne fosse così sicura e Mirella prima di rispondermi mi pregò di non ridere
e soprattutto di tenerlo per me. Mentre le rispondevo che di me si poteva
fidare avevo il pene che mi si era indurito tra le gambe. È stato un ragazzo
perché quello che mi ha lasciato sullo stivale era sperma, queste furono le
parole che mi scrisse. Senza pudore me li tirai fuori dai pantaloni e presi a
masturbarmi. Le risposi se mi stava prendendo in giro ma lei mi disse di no,
aggiungendo come sullo stivale avesse trovato vari schizzi bianchi e densi che
poi le erano colati sulla calzatura. A quel punto mi mostrai addolorato per
quanto accadutole e le chiesi se avesse dei sospetti su chi potesse essere
stato. Lei mi rispose che non ne aveva idea ma che dopo quanto accadutole aveva
deciso di non andare più a lezione di yoga. Le chiesi allora se avesse buttato
gli stivali ma lei mi rispose come sebbene avesse smesso di metterli ancora non
lo aveva fatto. Chiedere una immagine delle sue calzature imbrattate mi avrebbe
reso troppo sospettabile e così le feci un’altra proposta. Le proposi di andare
un’ultima volta a lezione indossando gli stivali. Io l’avrei accompagnata e
avrei vigilato sull’eventuale accesso allo spogliatoio da parte di qualche
ragazzo così da scoprire il colpevole. Purtroppo Mirella mi ripose come non ne
aveva interesse e volesse semplicemente mettersi alle spalle questo spiacevole
episodio. L’assecondai dicendole che forse si era la cosa migliore da fare. Ci
lasciammo così, lei con il suo dispiacere ed io a farmi una sega. Alcuni giorni
dopo, con mia grandissima sorpresa, ricevetti un messaggio dalla ragazza con
cui mi chiedeva se ero ancora interessato a farle da spalla alla lezione di
yoga per scoprire il feticista che le aveva schizzato lo stivale. Ovviamente le
diedi la mia totale disponibilità, già pregustando quello che mi ero
prefissato, ovvero avere la possibilità di osservare come avevo ridotto lo
stivale. Incontrata per strada la salutai e poi mi misi a guardarle gli
stivali. Per sostenerla le dissi come non vedessi alcuna macchia e lei con un
sorriso e dopo avermi ringraziato mi spiegò come col buio per fortuna non si vedevano
ma con la luce purtroppo si. Ci incamminammo alla lezione di yoga pianificando
quello che avremmo fatto. Mentre lei avrebbe seguito la lezione io mi sarei
messo in una posizione defilata ma in grado di vedere chi sarebbe entrato nello
spogliatoio. Convinto della bontà del piano, quando la lezione iniziò e rimasi
quindi solo, fui io quello che entrò in quello spogliatoio.
Mirella aveva lasciato gli
stivali allo stesso posto di sempre.
Appena li presi in mano notai
quello che prima purtroppo non ero riuscito a vedere.
Non credevo ai mie occhi, le macchie sullo stivale sinistro erano notevolissime, sia nei pressi della zip che della punta.
Vedere il mio sperma secco
sugli stivali di Mirella mi stava eccitando tremendamente. Pensavo a lei che li
aveva toccati ed indossati nonché guardati magari più di una volta dentro casa
chiedendosi cosa fare di loro.
Non avrei mai immaginato che
li avrei potuto ridurre in quel modo. Erano davvero uno spettacolo.
Volsi a quel punto la mia attenzione sull’interno degli stivali.
Anche qui non si scherzava per
nulla, le tracce di sperma secco erano ben visibili. Mirella probabilmente non
me ne aveva parlato perché se ne vergognava, non credo perché non se ne fosse
accorta perché francamente era impossibile non accorgersene.
Anche l’odore era davvero forte e pure questo era impossibile da non sentire.
Come avrei voluto dirle dell’odore
e delle macchie che avevo notato all’interno delle sue calzature ma purtroppo
non potevo farlo perché lei non sapeva che io in quel momento stavo analizzando
i suoi stivali.
Ero super eccitato per quella
situazione che stavo vivendo, per l’odore degli stivali, le macchie di sperma
che li marchiavano. Sebbene non l’avessi programmato, non potei fare a meno di
masturbarmi per l’ultima volta negli stivali di Mirella.
Una volta al limite, prossimo
all’orgasmo infilai il mio cazzo nello stivale, attraverso il buco aperto
grazie alla zip laterale.
Depositai così il mio piacere
sulla soletta interna, grugnendo come un porco.
Questa volta non potevo
lasciarle quella pozza di sperma negli stivali e così dovetti dargli una
pulita. Non eliminai tutto il liquido ma la maggior parte si. Quindi tornai al
mio posto e attesi la fine della lezione. Quando Mirella uscì le feci un cenno
con la testa per confermarle come tutto fosse a posto. Una volta cambiatasi
uscimmo insieme dal palazzo. Subito le dissi come nessuno si fosse avvicinato
allo spogliatoio e lei mi confermò di non aver percepito niente di strano sopra
o dentro i suoi stivali. Le dissi come magari il pervertito non era venuto a
lezione e che avremmo potuto riproporre la cosa ma lei mi riferì che ne aveva
abbastanza. Un tentativo l’abbiamo fatto mi disse ma ora voglio solo togliermi
questi stivali e buttarli aggiunse. Da un lato ero dispiaciuto perché non avrei
più potuto divertirmi con quelle calzature, dall’altro pensavo al suo piedino
leggermente bagnato del mio sperma e questo mi fece accettare meglio la cosa.
Fine.