Che manza! Fu questo quello che pensai quando mi ritrovai questa bella ragazza dinnanzi a me intenta a camminare sul marciapiede.
Senza perdere tempo estrassi dalla tasca dei pantaloni la fotocamera che portavo con me e mi misi a riprenderla.
Sebbene le sue gambe fossero
un po’ troppo in carne per i miei gusti mi misi a seguirla apprezzandone lo
sculettamento.
Anche la ragazza che poco dopo
incrociammo diede una bella squadrata alla moretta in stivali. Dalla sua
espressione tuttavia non mi sembrava proprio uno sguardo di apprezzamento.
Magari l’avrà giudicata, forse senza essere troppo sgarbata avrà pensato
solamente come potesse apparire troppo scosciata o forse, senza pietà e
accompagnata da un po’ di invidia le avrà dato della volgare.
Intanto la camminata continuava, accompagnata dal rumore dei potenti tacchi squadrati degli stivali che calzava.
Per un breve tratto le sue
grazie, il prorompente sedere, le cosce e gli stivali furono anche baciati dal
sole.
Quando poco dopo si apprestò
ad entrare in un negozio la tristezza mi assalì, sapendo come le nostre strade
si sarebbero divise.
Cercai tuttavia di riprenderla
fino all’ultimo istante.
Che sesso che mi fece, che
voglia, che pensieri perversi. Era proprio da montare, a gambe larghe e con gli
stivali scamosciati indosso. Quelle cosce che avrei tanto voluto leccare da li
a poco scomparvero dalla mia vista. Purtroppo non avevo tempo per potermi
fermare ad aspettarla e così me ne dovetti andare. Più tardi, riguardando
quanto ripreso con la fotocamera diedi sfogo alla potente erezione che la
ragazza mi aveva procurato.
Fine.