Quest’anno ebbi la fortuna di
andare a trovare mia cugina Giovanna proprio nella settimana in cui compiva 19
anni. È chiaro come il mio obiettivo fossero nuovamente i suoi stivali grigi
con il tacco alto. Non facevo che pensare a lei e a quelle calzature anche se,
essendo passato un anno, c’era il rischio che le avesse potute buttare o
comunque non le utilizzasse più. Invece Giovanna non mi tradì, così la sera del
compleanno, che cadeva proprio di sabato, uscii con lei, le sue amiche e amici,
e soprattutto ebbi la possibilità di vederla finalmente con quegli stivali
addosso.
La fotografia di cui sopra la
scattai nel locale in cui ci recammo per bere un aperitivo prima di andare al
ristorante. Si intravedono le cosce scoperte di Giovanna e ai suoi piedi gli
stivali grigi di cui invece ho scattato uno speciale primo piano poco dopo.
In questa fantastica immagine
si possono chiaramente vedere le gambe di mia cugina accavallate e gli stivali
da troia ben sfoggiati. Mi tornarono alla memoria le schizzate che ci feci
dentro e sopra e saperla così a portata di mano, sfoggiando quegli stivali da
porca non sapendo come dentro e sopra ci fossero ancora, sicuramente miei
residui seccati, mi fece eccitare come una bestia.
Il trucco per non dare
nell’occhio e non far capire che il reale obiettivo della mia foto fossero gli
stivali di Giovanna fu quello di coinvolgere in una seconda fotografia gli
amici di mia cugina che si trovavano seduti di fronte. Venne poi il momento di
lasciare il bar per recarci al ristornate a mangiare. Appena usciti fummo
accolti con sorpresa da mio zio Graziano, padre di Giovanna, il quale aveva noleggiato
una limousine per la figlia affinché l’accompagnasse al ristornate e lungo
l’intera serata.
Quindi ebbi la fortuna di
conoscere un’amica di mia cugina, tale Jessica che a prima vista sembrava una
vera vacca. Anche lei era scosciata come Giovanna e ai piedi indossava degli
stivali indianini neri. Basta vederla per capire quanto facesse sesso.
Decisi allora di non staccarmi
dalle due. Non potevo fare più a meno, ne dell’una ne dell’altra. Mia cugina
per via dei suoi stivali da troia coi miei residui di sperma seccati e Jessica
per quanto mi arrapasse con quel vestitino risicato, il suo fisico e gli
stivali ai piedi. Pensai così di salire con loro sulla limousine per scattare
altre foto. Ormai mi ero nominato da solo reporter della serata. Purtroppo però
la macchinona era ad uso esclusivo delle ragazze così non mi rimase che
immortalare Jessica dopo essere salita sul mezzo.
Quelle cosce nude mi facevano
sbavare totalmente. Avrei voluto allungarci le mani sopra, palparla e
ripalparla fino ad insinuarmi tra di loro e raggiungere la sua intimità ma
purtroppo come vi ho detto sopra non mi lasciarono salire su quella macchina,
così poco dopo la portiera si chiuse.
Ecco qua sopra un’immagine di
Giovanna, in posa al ristorante. Durante la cena non ebbi la fortuna di
scattare ulteriori immagini interessanti ma mi rifeci più tardi quando fu il
momento di recarci in discoteca, luogo in cui avremmo terminato la serata. In
questo caso insistetti per poter salire sulla limousine, dicendo che non c’ero
mai stato ed essendo il cugino di Giovanna fui fortunatamente accontentato. La
mia cuginetta mi fece questo bel regalo che io non sprecai.
Non solo immortalai Jessica e
Giovanna, una a fianco all’altra, entrambe scosciate e coi loro stivali in
bella mostra, ma mi concessi anche una foto tra loro due. Inutile che vi dica
come avessi il pene duro, e il desiderio di allungare le mani molto più in
basso rispetto alle braccia su cui mi ero fermato.
Ecco poi il preludio ad uno
degli scatti più indimenticabili della serata.
Mentre stavo immortalando le
ragazze, Giovanna si mosse per prendere qualcosa e così facendo si sollevò,
tanto da portare una gamba sullo stomaco di Jessica. La biondina abbassò lo
sguardo fissando lo stivale di mia cugina che come potete vedere le si era
appoggiato quasi sul petto. Nella mia mente, a posteriori, pensai e fantasticai
molto su questa scena. Mi immaginai che Jessica avesse afferrato quella
calzatura portandosela al viso. Dopo averci dato un’occhiata notando le macchie
secche della mia sborra di almeno un anno prima, decideva prima di annusare la
pelle dello stivale e quindi portarselo alla bocca dove con la lingua
cominciava a leccarlo. Il tutto dinanzi a me, fissandomi e ammiccando, sapendo
bene come la cosa mi eccitava parecchio.
Tornando alla realtà eccoci
poi giunti in discoteca.
L’ultima immagine prima di
darci alle danze. Da li in poi non scattai più fotografie e cercai di dedicarmi
a Jessica. Non vi dico com’è finita ma ve lo lascio immaginare.
Fine.