lunedì 9 gennaio 2023

SCIVOLANDO SUL GHIACCIO

Quel giorno non fu facile nemmeno per me camminare lungo i marciapiedi. Nel corso della notte vi era stata un’abbondante nevicata seguita da scrosci di pioggia e quindi i residui di neve misti ad acqua e ghiaccio erano ancora ben presenti per le vie della città quando al mattino mi trovai ad andare in università.




Fui almeno fortunato nell’incontrare subito una giovane ragazza di origini asiatiche che calzava degli stivali marroni con una leggera zeppa.




Messomi subito dietro di lei cominciai a riprenderla con la videocamera. Mi spiace per la qualità ma l’apparecchio non era dei migliori.



Era eccitante vederla, non solo per il suo copro ma anche per l’abbigliamento. Inoltre vederla così in difficoltà su quel manto stradale contribuiva al mio stato di piacere.




Cambiata strada le cose non migliorarono. Anzi, il marciapiede su cui ci trovavamo era messo ancora peggio del precedente e la giovane continuava a slittare con le suole dei suoi stivali.




Anche un ragazzo che l’accompagnava sembrò accorgersi della difficoltà che stava incontrando la ragazza così da cingerla per un braccio e aiutarla nel camminamento.




Potevo immaginare cosa stesse provando la donna visto che anche io mi ritrovavo a mettere un piede dopo l’altro in quel paciugo. Si faceva davvero fatica a rimanere in piedi. Lo slittamento delle suole delle scarpe era continuo.  




Avrei voluto avvicinarmi di più a loro ma temevo di essere scoperto.




Quando poco dopo vidi la giovane guardarsi gli stivali capii come fosse in seria difficoltà e probabilmente cominciasse a sentire i piedi bagnati. D’altronde quelli che indossava erano stivali normali, non adatti a reggere quel tipo di bagnato.



Alla prima deviazione, avendo notato come il marciapiede si presentasse in migliori condizioni, i due decisero di cambiare strada.




Io ovviamente non rinunciai a stargli dietro sebbene mi fossi distanziato un bel po'. 




Il marciapiede che per un tratto era stato meno sporco, poco dopo tornò ad essere bagnato dalla neve e dalle lastre di ghiaccio.




Ero davvero rapito dagli stivali di quella ragazza. Mi chiedevo se fossero impregnati d’acqua, se la giovane avesse i calzini e i piedi bagnati all’interno di quelle calzature. Come avrei voluto essere quel ragazzo che l’accompagnava per godermi il momento di quando se li sarebbe sfilati una volta arrivati a casa.




E quel fondoschiena fasciato dai jeans. Che voglia di strapazzarglielo.




Ormai il peggio era passato. Il manto stradale che stavamo percorrendo era privo di residui nevosi. Gli stivali della giovane potevano finalmente avere un po' di respiro.




L’unica cosa di cui doveva temere quella ragazza era solamente avere al fianco un feticista arrapato come me che, una volta a casa, avrebbe potuto riversare un po' di sperma e piscio dentro quegli stivali.  

 

 

Fine.