sabato 9 aprile 2022

NON NE EBBI IL CORAGGIO

Lara ed io avemmo una breve relazione poco prima della fine dell’ultimo anno di liceo. Fu lei ad avvicinarsi a me, prima in gita scolastica e poi ad una festa in casa di un compagno di cui avrò modo di raccontarvi in un’altra occasione. Facemmo del sesso in quei mesi sebbene non fossi molto preso da lei, lo ammetto. Non era il mio tipo ma siccome era carina e in quel periodo non passava altra acqua sotto ai ponti, non mi tirai indietro. Finita la scuola, poi, la ragazza decise di trasferirsi a Mantova per intraprendere degli studi particolari. Il nostro rapporto terminò in maniera consensuale e credetti di non rivederla più sino a quando pochi mesi dopo, una volta ambientatasi e sistematasi nella nuova città, Lara non decise di rifarsi viva e contattarmi. In quella occasione mi propose di andare a trovarla e siccome non ero mai stato in quella località accettai di buon grado. Arrivai che era mattina e siccome Lara finiva le lezioni nel primo pomeriggio, dopo essermi recato in albergo per prendere possesso della stanza, infatti decisi di fermarmi una notte, augurandomi di rivivere i bei vecchi tempi a letto con lei, decisi di fare un giro per Mantova. Con me ovviamente avevo la mia macchina fotografica che tolsi presto dalla tasca dei pantaloni e incominciai ad usare. 




Nei pressi di un palazzo storico incrociai una bella riccia bionda che si accompagnava al marito probabilmente. Indossava dei camperos neri con il tacco squadrato.




Ero in una città turistica e quindi con la scusa di immortalare i monumenti e i luoghi di interesse scattai facilmente queste e le successive fotografie.




Ecco poi una coppia di colleghi. Lei hai piedi aveva un paio di stivali indianini marroni. 




Incrociai poco dopo questa bella tettona. Indossava un vestitino celeste e ai piedi calzava degli stivali marroni col tacco.




Non potei fare a meno di seguirla per alcuni metri, stregato dal suo sculettamento provocante.




Mentre era intenta a guardare le cartoline di una edicola le passai vicino tanto da riuscire a meglio riprendere i suoi stivali.



Ecco poi una fugace fotografia di una donna con uno stivale tipo pirata.




Quindi incontrai una allegra famigliola, la cui madre portava ai piedi degli stivali scamosciati marroni senza tacco.




Davvero niente male pensai mentre mi allontanavo da loro incrociando un’altra famiglia.




Qui la donna indossava dei leggins neri corti e ai piedi sempre degli stivali scamosciati marroni ma questi più chiari dei precedenti. C’era davvero tanta gente in giro e svariate donne che indossavano le mie calzature preferite. Per il momento l’antipasto della mia trasferta mantovana non stava andando affatto male.



Un’altra coppia di turisti con lei davvero niente male in quei semplici jeans a sigaretta e stivali scamosciati.



Anche l’ultima immagine della mia passeggiata per il centro riguardò degli stivali scamosciati. Questi viola e calzati da una giovane mamma. Mentre mi apprestavo a seguirla fui interrotto dalla chiamata di Lara che mi informava come fosse uscita in anticipo dall’università. Così lasciai perdere quel pedinamento per recarmi dalla mia amica. Una volta raggiuntala chiacchierammo un po' e facemmo un ulteriore giro della città. Mentre lei mi faceva da cicerona mostrandomi i luoghi di interesse io non facevo che guardarle il culo fasciato da dei jeans chiari e apprezzare gli stivali che indossava. Questa fu per me una sorpresa perché durante i cinque anni di liceo lei non li aveva mai indossati, per nessuna occasione. Forse l’aria universitaria le aveva fatto bene. Dopo un aperitivo preso in centro ecco che mi chiese dove alloggiassi e così, visto che da lei ci stavano le sue coinquiline, le proposi di venire a vedere come fosse la mia stanza. Lara non ci pensò su molto e acconsentì ammiccando con un sorrisetto che ricordavo bene. Mentre camminavamo verso l’hotel pensavo che volesse il mio cazzo e io ero pronto a darglielo.




Non appena varcammo la porta della camera mi misi alle spalle di Lara e dopo averla cinta tra le mie braccia cominciai a baciarle il collo. Lei mugolava arrapata mentre le mie mani salivano e scendevano lungo il suo corpo. Mi chiese di fermarmi perché prima voleva farsi una doccia. Io la assecondai e la osservai levarsi gli stivali e poi tutto il resto. Quando poi mi salutò per scomparire nel bagno io fotografai le calzature che aveva lasciato sul pavimento.




Gli stivali di Lara erano del tipo “indianini”, non di marca e probabilmente pagati pochi euro. In simil pelle di colore marrone.




Desideroso di annusarli li portai al naso e cominciai ad inspirare profondamente. Inebriato da quell’odore volli mettere poco dopo la mano dentro quella calzatura.




Quindi, dato che il cazzo mi si era indurito decisi di sfregarci sopra quello stivale per darmi piacere.



Più ripetevo quel movimento e più mi sentivo eccitato. Mentre continuavo pensavo a Lara che era nuda sotto la doccia, intenta a lavarsi il seno, il culo e la figa.




Non resistetti e così me lo tirai fuori dai pantaloni. A quel punto volli passarlo lungo lo stivale, sfregandoci contro la cappella gonfia.



Mi masturbavo e allo stesso tempo sfregavo lo stivale contro il mio inguine.




Ero così eccitato che a quel punto non ne potevo più. Rischiavo di mandare a quel paese la scopata che da li a poco mi sarei fatto con Lara e così decisi di gettare a terra lo stivale, spogliarmi e raggiungere la ragazza all’interno del bagno. Una volta giunto li entrai in doccia sorprendendo Lara alle spalle. Mentre la baciavo sul collo le strusciavo il pene duro sulle chiappe e quindi agevolato dall’acqua glielo misi in figa. Iniziammo a scopare e mentre glielo spingevo dentro e la sentivo mugolare di piacere volevo dirle come poco prima le avessi annusato gli stivali e mi ci fossi segato. Più ci pensavo e più le spingevo il cazzo dentro con foga, premendola contro le piastrelle della doccia. Le leccavo il collo stringendole il seno con le mani. Ansimavamo entrambi finché poco dopo venimmo scossi dall’orgasmo reciproco. Lo tolsi appena in tempo scaricandomi sulle sue chiappe, urlando come un animale. A quel punto ci lavammo assieme baciandoci ancora un po'. Fu davvero un bel modo per ricordare i vecchi tempi. Dopo esserci asciugati lei non se ne volle andare e così si mise sotto le lenzuola invitandomi a raggiungerla. Ero pronto ad un secondo round ma questo non era nei piani di Lara che ben presto si addormentò evidentemente appagata del rapporto. Mentre ella dormiva beatamente tra le mie gambe il cazzo tornò a gonfiarsi. Per tale motivo decisi di fare un po' di fai da te.




Uscii dal letto e facendo attenzione a non svegliare Lara, dopo aver preso i suoi stivali mi chiusi in bagno. Iniziai a segarmi dopo averli riposti sopra la tavoletta del wc. Pensavo ancora alla mia amica, alla nostra scopata di prima e ora volevo dedicarmi alle sue calzature.  



Avrei voluto sborrarle nello stivale così da immaginare poi i suoi piedi a mollo nel mio sperma ma poi non ne ebbi il coraggio al momento decisivo per paura forse di rovinarle gli stivali o essere scoperto. Per tale motivo virai sulla scelta di schizzarglieli esternamente.




Preso dal piacere alcuni istanti dopo cominciai a sborrare riversando il liquido sulla calzatura sinistra.




Mentre gli schizzi si susseguivano, lo sperma colava dall’alto verso il basso.



Esaurito il mio piacere venne il momento di immortalare l’esito della mia schizzata.




Avevo ottenuto quello che volevo. Prima la figa di Lara e poi i suoi stivali. Sarebbe stato bello farglieli trovare così e magari farmi il bis con lei, nuda con quelle calzature indosso. Ma per la seconda volta non ebbi il coraggio di mettere in pratica la mia fantasia e così dopo aver scattato queste immagini decisi di pulire gli stivali, rimuovendone lo sperma con della carta igienica. Lasciai poi il bagno riponendo gli stivali sul pavimento. Lara non si era accorta di nulla e non fece fortunatamente nemmeno caso al mio ritorno a letto.  

 

 

Fine.