giovedì 7 dicembre 2017

PERDENDO UNA SUOLA

Questa storia risale a questa primavera. Ritornando a casa ebbi una gradita sorpresa infatti, sulla porta di casa trovai un paio di stivali, come potete vedere qui sotto.



Senza pensarci troppo mi misi subito a scattare alcune fotografie di queste calzature.



Oltre a immortalare questi stivali, naturalmente, li presi in mano.



Erano un paio di stivali tremendamente usurati e il fatto che la pelle delle calzature si stesse staccando in diversi punti ne era una chiara testimonianza.



Ecco altre foto di questi intriganti stivali da tutti i giorni.



Anche le suole erano parecchio consumate.



Guardandole bene mi sono chiesto chissà da quanto tempo la proprietaria li stesse usando.



Mi accorsi subito come una suola fosse già discretamente staccata.



Quasi fino a metà la suola era staccata.



Mi divertii un po’ a giocare con quella suola.



L’eccitazione che mi provocavano quegli stivali era davvero notevole.



Sia il davanti che il retro degli stivali erano molto usurati e la pelle continuava a staccarsi.



L’odore che emanavano inoltre era molto forte e pertanto non mi ci volle molto per segarmi e riempirli con una bella sborrata.



Riversai in quelle calzature diversi schizzi e la maggior parte dello sperma si posò sul fondo.



Dopodiché riposi gli stivali a terra senza pulirli e lasciando il mio sperma dentro di loro. Ora non mi restava che andare a scoprire chi fosse la proprietaria di quei fottuti stivali. Entrai in casa e subito sentii delle voci di donna. Raggiunsi la cucina dove trovai la mia coinquilina con una amica, intente a prendere un caffè e a spettegolare. Finalmente avevo dinnanzi a me la proprietaria degli stivali grigi che avevo appena sborrato. Si trattava di una ragazza che non avevo mai visto prima, abbastanza carina e francamente non ricordo nemmeno il suo nome. Mi presentai e scambiai con loro quattro chiacchiere ma mi accorsi come ero di troppo. L’ospite, tra le altre cose non sembrava essere molto interessata a me e sembrava una perfettina e precisina oltre che molto timida. A quel punto tolsi il disturbo ma non facevo che pensare alle calzature della ragazza e ad ella stessa. Avevo troppa voglia di rimettere le mani su quegli stivali sebbene ci fossi venuto dentro proprio poco tempo prima. Con una scusa uscii nuovamente di casa e a quel punto, non so cosa successe ma dopo aver preso in mano quegli stivali e aver notato la suola quasi staccata non so cosa mi successe ma ecco cosa feci.



Afferrai lo stivale sinistro, lo stesso in cui ero venuto solo un quarto d’ora prima e dopo aver afferrato la suola, la strappai dal resto della scarpa.



Ecco il risultato.



Sebbene avessi staccato la suola per intero, lo stivale non si era rotto ma rimasto ben saldo.



Come se nulla fosse rimisi per la seconda volta gli stivali al loro posto sul pavimento e allora inizia a pensare a quello che sarebbe potuto accadere dopo. Non sapevo quanto tempo la mia coinquilina e la sua ospite sarebbero rimaste a parlare in cucina, perciò dovevo sbrigarmi a pensare su come comportarmi. Pensai che la proprietaria degli stivali avrebbe potuto non accorgersi della mancanza della suola, almeno non sulla porta di casa e tuttavia perché mai avrebbe dovuto pensare a me in caso l’avesse scoperto? La suola era già mezza staccata, insomma gli stivali non erano nuovi ma parecchio trasandati. Feci nuovamente ritorno in casa e cominciai a passeggiare per le stanze nervosamente, in attesa di capire cosa sarebbe successo. Ci vollero ancora una ventina di minuti prima che sentii le ragazze alzarsi da tavola. Capii che a breve sarebbero uscite. In me saliva il desiderio di vedere la proprietaria degli stivali, indossare le sue calzature. Raggiunsi quindi le ragazze e chiesi loro cosa stavano facendo. La mia coinquilina disse che l’amica stava andando via così le chiesi con che mezzo era venuta. Mi disse con l’autobus e che sarebbe andata via sempre con quello. Le chiesi quindi che direzione prendeva e una volta saputa le dissi che andavo da quella parte e avrei potuto accompagnarla per un pezzo. Non fece i salti di gioia ma mi ringraziò e accettò. A quel punto presa la sua borsetta raggiungemmo l’ingresso. Avevo il cuore che batteva a mille. Aperta la porta mi disse, metto gli stivali e andiamo, aggiunse come fosse contenta che avesse smesso di piovere. Sotto gli sguardi miei e della mia coinquilina, la ragazza indossò gli stivali e non si accorse della mancanza della suola. Sebbene indossasse dei calzini di lana percepì il mio sperma nello stivale, infatti disse che erano ancora un po’ umidi all’interno. Fu davvero eccitante sapere che stava schiacciando la mia sborra fresca sotto ai miei occhi e a quelli della mia coinquilina pensando fosse acqua della pioggia. A quel punto le due si salutarono e noi uscimmo di casa. Avevo il cazzo che mi scoppiava nuovamente per quella situazione ma il bello doveva ancora arrivare. Per strada presi coraggio ed estratta la mia fotocamera scattai alcune foto alla ragazza di nascosto mentre camminava.



Sebbene il mio sguardo fosse catturato dalle sue gambe e dai suoi fottuti stivali, mi accorsi come in lei qualcosa non andasse, infatti ripetutamente continuava, passo dopo passo, a guardare in basso in direzione dello stivale sinistro finché ad un tratto, in direzione della fermata dell’autobus, mi chiese di fermarci un attimo.


Fortunatamente avevo ancora in mano la macchina fotografica e così sono stato in grado di immortalare la ragazza sollevare la gamba sinistra e controllare lo stivale. Evidentemente, camminando, la stessa aveva finito per accorgersi che qualcosa non andava. Non sono stato in grado di fotografare l’espressione comparsa sul suo viso ma era di totale stupore e sconforto. Ricordo che si lamentò dicendo qualcosa del tipo: “ma no, ho perso la suola…”.



La ragazza si vergognava di quanto accaduto e continuava a chiedersi come fosse potuto accadere. Notai come si guardò intorno per cercare di capire dove fosse finita la suola. Poi richiamai la sua attenzione e le chiesi di mostrarmi lo stivale. Lo fece e così scattai un’altra foto. Si può vedere chiaramente come sotto la suola si fossero attaccate alcune foglie. Inoltre si nota come la calza non sia visibile ma evidentemente, camminando, la ragazza doveva sentire l’asfalto sotto il suo piede molto più sensibilmente.



La ragazza non sapeva cosa fare, mi guardò cercando aiuto. Le dissi che lo stivale non sembrava così rotto ma lei mi rispose che aveva paura che si sfaldasse prima di arrivare a casa. Allora le suggerii di chiamare la mia coinquilina e dirle quanto successo, così magari le avrebbe prestato un paio delle sue scarpe, sempre che avessero un numero di piede uguale o similare.



Mentre lei parlava al telefono con la mia coinquilina io non smettevo di fotografarla. Avevo il cazzo che mi scoppiava per l’eccitazione. Saperla con il piede nel mio sperma e imbarazzata per lo stivale rotto era troppo eccitante. La chiamata fu breve e al termine della stessa mi disse di tornare a casa che la mia coinquilina le avrebbe prestato un paio di sue scarpe. Così ci rimettemmo in marcia verso casa ma da bastardo pensai bene di prendere una scorciatoia e far passare quindi, la ragazza, per un prato li vicino, su un sentiero lievemente fangoso.



Camminavamo celermente, la ragazza non vedeva l’ora di giungere a casa per togliersi gli stivali.


Io invece continuavo a riprenderla, godendomi il momento. Ben presto ritornammo a casa. Fu veramente divertente vedere la ragazza completamente imbarazzata dinnanzi alla mia coinquilina. Quest’ultima si mise a ridere quando vide la sua amica entrare in casa e mostrarle lo stivale senza suola. Io mi godetti la scena e vidi la ragazza timida sfilarsi gli stivali e lasciarli dinnanzi alla porta.



Mentre guardavo da vicino questi stivali sentivo le ragazze parlare e la mia coinquilina chiedere ripetutamente all’amica come fosse potuto succedere quanto accaduto.


Poco dopo le due ragazze ritornarono da me. La ragazza timida indossava un paio di scarpe da ginnastica prestatele dalla mia coinquilina. Era imbarazzata e triste, chissà se a causa di aver rotto gli stivali o perché in qualche modo si sentiva umiliata per aver dovuto condividere con altre persone quanto successole. Quando poi la stessa fece per raccogliere gli stivali la mia coinquilina le chiese cosa stesse facendo. Lei le rispose che voleva portarli via e la mia coinquilina le chiese ironicamente se fosse intenzionata ad usarli ancora. Quindi aggiunse di lasciarli li che li avremmo buttati noi nella spazzatura. Ancor più intristita la ragazza ci salutò e andò via. Questa volta non l’accompagnai inventando una scusa. In realtà, volevo rimanere solo con quegli stivali.



Prima di scattare queste fotografie vidi la mia coinquilina, una volta rimasti soli io e lei, prendere in mano gli stivali della sua amica e guardarli con aria schifata. Mi fece notare come fossero rovinati e non si meravigliava che la suola si fosse staccata. Poi, dopo averli  gettati a terra mi chiese se avessi voluto occuparmi io di gettarli nella spazzatura. Io le risposi volentieri aggiungendo che a causa dell’odore non li avrei sopportati molto. Lei si mise a ridere, aggiungendo come effettivamente la sua amica non fosse pulitissima.



Gli stivali erano davvero in pessime condizioni, la pelle si staccava da ogni parte.



Ecco lo stivale senza suola.



E qui quelle dello stivale con ancora la suola.



Guardando questo stivale, il destro, probabilmente sarebbe durato ancora per un po’ ma comunque presto ci avrebbe lasciato pure lui e si sarebbe sicuramente rotto. Se qualcuno si dovesse chiedere che fine ho fatto fare agli stivali della ragazza beh, ovviamente mi hanno fatto compagnia per alcuni giorni, li ho usati per segarmi e quando poi erano ormai da buttare, ho deciso di gettarli nel vicinato. Ecco di preciso che fine ho fatto fare loro.



Uno stivale ho deciso di lanciarlo sul tetto di alcuni parcheggi vicini alla mia Università, così che potessi vederne l’evoluzione a seguito dell’intemperie. Infatti con la pioggia, pian piano lo stivale è andato rovinandosi. La cosa bella è stato vedere la reazione di qualche mio compagno di università, che affacciandosi, ha notato la calzatura e ha richiamato la nostra attenzione. Alcuni non riuscivano a capire cosa fosse vista la distanza ma dopo qualche zoomata col telefono cellulare l’hanno capito benissimo. Naturalmente i più erano sorpresi e perplessi per ciò che vedevano mentre io me la ridevo sotto i baffi.


L’altro stivale, invece, decisi di buttarlo vicino casa, lungo la strada che percorremmo io e la ragazza, poco prima che questa si accorgesse della mancanza della suola. Li nei pressi vi erano delle impalcature dovute a dei lavori e decisi di lanciare lo stivale la dentro.


Ecco il risultato.


All’interno di una specie di carriola gettai lo stivale, sebbene all’interno vi fosse dell’acqua. Chissà cosa avrebbero pensato l’indomani gli operai trovandolo è quello che pensai facendo quel gesto. Infine, sbirciando su fb sono riuscito a trovare qualche immagine della ragazza mentre indossava gli stivali di cui sopra. Ecco a voi Sabrina, spensierata con una mise davvero intrigante per Roma.



Davvero niente male questa ragazza, in minigonna e stivali è molto eccitante. Avendola vista così sono stato ancor più felice di averle sborrato quegli stivali e di essermela goduta mentre li indossava. Averla vista a passeggio coi piedi immersi nel mio sperma e poi metterla in imbarazzo con la suola staccata dallo stivale. Se l’è proprio meritato. Un solo rammarico, essere al posto di quel legionario romano e darle una bella palpata al culo. Chissà, magari lui l’ha fatto.


Fine.