Quando qualche giorno dopo la
mia ultima scarica dentro lo stivale di Mirella, a scuola l’insegnante mi
informò come saremmo nuovamente dovuti andare in treno con la classe della mia
amica, fui entusiasta perché ero desideroso di rincontrarla sperando come
avrebbe indossato i suoi stivali neri da tutti i giorni. Una volta in stazione,
luogo ove ci dovevamo incontrare per la partenza, le mie speranze non furono
deluse. La ragazza infatti indossava dei jeans e ai piedi gli immancabili
stivali neri da me ormai più volte già battezzati. La spiavo da lontano ma
quando salimmo sul treno la raggiunsi nella carrozza in cui stava fino a
sedermici di fianco visto che il posto era libero.
Fu sorpresa nel vedermi ma non
fece fatica ad invitarmi a sedere a fianco a lei. Così mentre chiacchieravo con
lei, estrassi dalla mia tasca la fotocamera portandola di nascosto vicino alla
mia caviglia, quella più vicina a Mirella cercando di riprendere le sue
calzature.
Non riuscendo a vedere quello
che stavo riprendendo feci davvero tantissimi video ma per fortuna avevo una
memoria “sd” all’interno della macchinetta davvero capiente.
Posso dire comunque,
riguardando queste immagini, come il risultato che mi ero preposto era stato
raggiunto. Ero ben riuscito, infatti, ad immortalare la macchia di sperma secco
che era ben visibile sullo stivale sinistro e che rispecchiava proprio una
leggera colata dall’alto verso il basso.
Avevo il cazzo che mi
esplodeva nei pantaloni. Mirella, infatti, non solo aveva gli stivali pieni di
sperma seccato ma li stava indossando anche con una discreta macchietta ben
visibile. Per carità, poteva sembrare sporco o qualcosa che le era schizzato sopra
per strada ma io e forse anche qualche altro pervertito che avesse buttato
l’occhio esperto ai suoi piedi se ne sarebbe accorto e avrebbe potuto capire di
cosa invece si trattasse realmente.
continua…
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