giovedì 9 dicembre 2021

ALTRO CHE YOGA. 03 - Altre due scariche

Ormai avevo preso una vera cotta per gli stivali di Mirella. Lei continuava ad indossarli e nel corso delle due settimane successive feci altre due capatine alla lezione di yoga. Tutto ciò aveva un che di strano perché non riuscivo a capire come mai mentre da un lato aveva fatto una faccia che tutto pareva fuorché essere contenta, dall’altra parte continuava a indossare quegli stivali a cui non risparmiavo i miei regalini di sperma.




Mentre di lei non avevo più notizie, da un lato ammetto come cercassi di evitarla, dall’altra non potevo fare a meno delle sue calzature.




Qualche breve fotografia e poi una nuova sborrata negli stivali, densa, bianca, calda ed accumulata nei pressi della soletta interna.




Sempre al loro posto li trovavo. Sempre in quell’armadio dentro quello spogliatoio, facile da raggiungere.



Erano diventati come una droga per me, non ne potevo fare a meno. Più il tempo passava, più li sborravo. E l’odore dei piedi di Mirella che continuava ad usarli, unito a quello della mia sborra facevano si che emanassero un odore sempre più rancido ma allo stesso tempo inebriante. In questa foto potete notare quanto fossi eccitato e così spinsi il mio cazzo dentro uno stivale grazie alla zip laterale. Mi segai come un forsennato cercando di spingere il cazzo più in fondo che potevo.



Anche questa volta al mio orgasmo riversai un mare di sborra nella punta dello stivale.




Ricordo che dovetti trattenermi al momento di venire, placare i miei grugniti. Spinsi il cazzo più dentro che potevo, volevo arrivare fino al fondo, fino alla punta dove si posavano le dita dei piedi della mia amica. Mentre schizzavo la pensavo, immaginandola quando diversi minuti dopo avrebbe ingenuamente infilato il suo piedino la dentro immergendolo in una pozza di sperma. Avrei voluto essere li per godermela ma purtroppo ciò non accadde.




Quando stavo rimettendo gli stivali al loro posto ecco che notai questa macchia sulla pelle esterna della calzatura. Non credevo ai miei occhi. Evidentemente l’accumulo era stato così forte che aveva avuto risvolti anche esternamente. Mentre mi allontanavo, dispiaciuto per non poter vedere la mia amica calzare i suoi stivali, mi chiedevo se la macchia si sarebbe fermata o si sarebbe ingrandita. Non sapevo che presto l’avrei scoperto comunque.

 

 

continua…

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