Passarono alcuni giorni senza che io e Mirella avessimo alcun contatto. A scuola non l’avevo incontrata e telefonicamente non avevo ricevuto alcun messaggio. Io tantomeno mi ero fatto vivo, ero infatti convinto che si fosse accorta del bagnato all’interno del suo stivale una volta calzato ma pensavo come non avesse voluto affrontarmi, semplicemente pensavo avesse deciso di troncare e basta il nostro rapporto di amicizia. Invece, ecco che ad un certo punto ricevetti un sms da Mirella con cui dopo avermi chiesto come stavo mi chiedeva di riaccompagnarla alla lezione di yoga il giorno dopo. Pensai come si trattasse di una trappola, forse ora la ragazza voleva vederci giusto e avere la conferma di quanto accaduto così decisi di non andare e le risposi come purtroppo avessi un altro impegno. Invece, senza dirle alcunché, il giorno dopo, venuto a conoscenza da lei stessa dell’orario della lezione, di nascosto mi intrufolai nell’appartamento dove si svolgeva l’attività e quando ero sicuro che ormai tutti fossero impegnati andai nuovamente nello spogliatoio.
Trovatomi di fronte
l’armadietto della scorsa volta ecco che fui fortunato nel rinvenire gli
stivali che cercavo, posti di fianco ad un altro paio di scarpe. Per mia
fortuna la mia amica se li era rimessi.
Con la mia fotocamera mi misi
a scattare subito un nuovo book allo stivale sinistro. Prima una foto esterna e
poi una interna.
Quindi punta e tallone,
ravvisando i primi segni di cedimento della pellicina esterna.
Anche la suola confermava come
la ragazza stesse usando con maggiore frequenza quelle calzature e ciò mi
faceva davvero tanto piacere, soprattutto dopo averglieli sborrati.
Venne poi il momento di
controllare l’interno dello stivale.
La soletta interna oltre ad
avervi stampato sopra la taglia e la marca della calzatura emanava un discreto
odorino.
A quel punto non mi rimase che
masturbarmi e lasciarle un nuovo ricordino nello stivale.
Sebbene feci tutto molto di
fretta riuscii a depositare una buona quantità di sperma sulla soletta interna
che anche in questo caso difficilmente si sarebbe asciugata prima che la ragazza
ricalzasse i suoi stivali.
Un’ultima fotografia della mia
venuta e dovetti rimettere a posto le calzature di Mirella. Ero soddisfatto di
quanto fatto ma avevo un unico cruccio, ovvero il non poterla aspettare e
vedere nuovamente la sua espressione nel momento in cui avrebbe calzato lo
stivale sborrato. Dovevo sviare qualunque sospetto nei mei confronti e così,
come ero venuto, silenziosamente me ne andai da li.
continua…
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