Dopo essere riuscito a
spalmare il mio sperma sugli stivali della collega riuscii solamente, nelle
occasioni che mi si presentarono successivamente a immortalare le sue
calzature, intente a disgregarsi pian piano. Vi chiederete come mai non riuscii
più a giocarci, beh ecco, perché in un’occasione fui notato da un’altra collega
uscire dallo spogliatoio delle ragazze. Non fui ripreso ne rimproverato per
questo però dovetti trovare una scusa, che fortunatamente mi ero già preparato,
però da quel momento mi sembrò di avere qualche occhio in più addosso e così
dovetti stare molto più attento e ridurre il tempo che passavo con gli stivali
nello spogliatoio.
La sensazione che provavo ad averli tra le mani era sempre la stessa, piacevole ed eccitante.
Per fare queste fotografie poi
dovetti anche infilare la mano nello stivale e quindi percepire quel calore di
cui vi parlai nel capitolo precedente. Da notare anche la suola, davvero
consumata.
Non credetti al mio tatto e
alla mia vista quando prima sentii e poi vidi dei gambaletti celesti presenti
negli stivali. Li portai al naso per annusarli e vi assicuro come l’odore che
emanavano fosse davvero intenso. Erano ancora bagnati di sudore. Li avrei
voluti portare via con me ma desistetti.
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