lunedì 7 giugno 2021

ANTONELLA NON FU LA SOLA. 03 - Ancora caldi

Quando giunse il momento di andare in pausa ecco che mi fiondai nello spogliatoio. Avuta la sicurezza di essere solo, aprii l’armadietto della collega ed ecco che mi trovai i suoi stivali dinnanzi agli occhi. Per tutto il tempo che avevo lavorato non avevo fatto altro che pensare a quelle calzature e soprattutto a cosa fargli.




Ero davvero impaziente di toccarli e vederne l’interno, percepirne l’odore e forse anche il sudore.


Al tatto erano proprio come mi aspettavo, ancora umidi. E l’odore che emanavano era davvero forte, tanto da provocarmi un’immediata erezione.



Ero indeciso, mi trovavo davanti al dilemma di fotografare gli stivali o giocarci in maniera perversa. Purtroppo non avevo molto tempo ma cercai di fare entrambe le cose. Ero troppo voglio per rinunciare a una delle due opzioni.



Premevo quegli stivali tra le mani, desideroso di farli miei.



Notai quindi dei segni di cedimento sulle calzature. Nella parte retrostante di uno stivale, infatti, la pelle esterna cominciava a scrostarsi mentre la suola appariva davvero consumata.


Decisi poi di portare con me gli stivali nel bagnetto di servizio. Nel trasporto mi accorsi come esternamente fossero ancora umidi per colpa probabilmente della neve che avevano incontrato nel tragitto fino al lavoro e internamente, invece, a causa del pelo erano bagnati di quello che ipotizzavo essere sudore.



Venne allora il momento di masturbarmi e dopo alcuni minuti ecco che depositai lo sperma di cui erano piene le mie palle sullo stivale sinistro. Godetti come un animale, trattenendo i grugniti nel momento in cui le marchiavo esternamente le calzature.



Dopo aver rimesso il pene al suo posto presi un fazzoletto di carta che avevo in tasca e mi misi a spalmare lo sperma sulla parte esterna delle calzature in prossimità delle punte fino al collo del piede. Raccolto dello sperma dallo stivale sinistro mi misi a spalmarlo anche su quello di destra. La mia cremina forse avrebbe rivitalizzato quegli stivali o forse avrebbe accelerato la loro decomposizione.



Riuscii a spalmare tutto lo sperma che avevo depositato, impregnando contemporaneamente il fazzoletto di liquido seminale. A quel punto mi venne un’altra brillante idea.



Per macchiare anche l’interno degli stivali usai quello stesso fazzoletto impregnato. Lo cominciai infatti a sfregare all’interno delle calzature come potete vedere dalle fotografie. Lo passavo con forza affinché il liquido seminale contaminasse il pelo interno. Macchiati dentro e fuori, potei rimettere gli stivali al loro posto, pronti per essere utilizzati dalla loro proprietaria per ritornare a casa al termine del turno.

 

 

continua…

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