martedì 24 aprile 2018

GLI STIVALI DA TROIA DI MIA CUGINA GIOVANNA. 03 – 19enne


Quest’anno ebbi la fortuna di andare a trovare mia cugina Giovanna proprio nella settimana in cui compiva 19 anni. È chiaro come il mio obiettivo fossero nuovamente i suoi stivali grigi con il tacco alto. Non facevo che pensare a lei e a quelle calzature anche se, essendo passato un anno, c’era il rischio che le avesse potute buttare o comunque non le utilizzasse più. Invece Giovanna non mi tradì, così la sera del compleanno, che cadeva proprio di sabato, uscii con lei, le sue amiche e amici, e soprattutto ebbi la possibilità di vederla finalmente con quegli stivali addosso.




La fotografia di cui sopra la scattai nel locale in cui ci recammo per bere un aperitivo prima di andare al ristorante. Si intravedono le cosce scoperte di Giovanna e ai suoi piedi gli stivali grigi di cui invece ho scattato uno speciale primo piano poco dopo.




In questa fantastica immagine si possono chiaramente vedere le gambe di mia cugina accavallate e gli stivali da troia ben sfoggiati. Mi tornarono alla memoria le schizzate che ci feci dentro e sopra e saperla così a portata di mano, sfoggiando quegli stivali da porca non sapendo come dentro e sopra ci fossero ancora, sicuramente miei residui seccati, mi fece eccitare come una bestia.




Il trucco per non dare nell’occhio e non far capire che il reale obiettivo della mia foto fossero gli stivali di Giovanna fu quello di coinvolgere in una seconda fotografia gli amici di mia cugina che si trovavano seduti di fronte. Venne poi il momento di lasciare il bar per recarci al ristornate a mangiare. Appena usciti fummo accolti con sorpresa da mio zio Graziano, padre di Giovanna, il quale aveva noleggiato una limousine per la figlia affinché l’accompagnasse al ristornate e lungo l’intera serata.




Quindi ebbi la fortuna di conoscere un’amica di mia cugina, tale Jessica che a prima vista sembrava una vera vacca. Anche lei era scosciata come Giovanna e ai piedi indossava degli stivali indianini neri. Basta vederla per capire quanto facesse sesso.




Decisi allora di non staccarmi dalle due. Non potevo fare più a meno, ne dell’una ne dell’altra. Mia cugina per via dei suoi stivali da troia coi miei residui di sperma seccati e Jessica per quanto mi arrapasse con quel vestitino risicato, il suo fisico e gli stivali ai piedi. Pensai così di salire con loro sulla limousine per scattare altre foto. Ormai mi ero nominato da solo reporter della serata. Purtroppo però la macchinona era ad uso esclusivo delle ragazze così non mi rimase che immortalare Jessica dopo essere salita sul mezzo.





Quelle cosce nude mi facevano sbavare totalmente. Avrei voluto allungarci le mani sopra, palparla e ripalparla fino ad insinuarmi tra di loro e raggiungere la sua intimità ma purtroppo come vi ho detto sopra non mi lasciarono salire su quella macchina, così poco dopo la portiera si chiuse.




Ecco qua sopra un’immagine di Giovanna, in posa al ristorante. Durante la cena non ebbi la fortuna di scattare ulteriori immagini interessanti ma mi rifeci più tardi quando fu il momento di recarci in discoteca, luogo in cui avremmo terminato la serata. In questo caso insistetti per poter salire sulla limousine, dicendo che non c’ero mai stato ed essendo il cugino di Giovanna fui fortunatamente accontentato. La mia cuginetta mi fece questo bel regalo che io non sprecai.





Non solo immortalai Jessica e Giovanna, una a fianco all’altra, entrambe scosciate e coi loro stivali in bella mostra, ma mi concessi anche una foto tra loro due. Inutile che vi dica come avessi il pene duro, e il desiderio di allungare le mani molto più in basso rispetto alle braccia su cui mi ero fermato.




Ecco poi il preludio ad uno degli scatti più indimenticabili della serata.




Mentre stavo immortalando le ragazze, Giovanna si mosse per prendere qualcosa e così facendo si sollevò, tanto da portare una gamba sullo stomaco di Jessica. La biondina abbassò lo sguardo fissando lo stivale di mia cugina che come potete vedere le si era appoggiato quasi sul petto. Nella mia mente, a posteriori, pensai e fantasticai molto su questa scena. Mi immaginai che Jessica avesse afferrato quella calzatura portandosela al viso. Dopo averci dato un’occhiata notando le macchie secche della mia sborra di almeno un anno prima, decideva prima di annusare la pelle dello stivale e quindi portarselo alla bocca dove con la lingua cominciava a leccarlo. Il tutto dinanzi a me, fissandomi e ammiccando, sapendo bene come la cosa mi eccitava parecchio.




Tornando alla realtà eccoci poi giunti in discoteca.




L’ultima immagine prima di darci alle danze. Da li in poi non scattai più fotografie e cercai di dedicarmi a Jessica. Non vi dico com’è finita ma ve lo lascio immaginare.


Fine.

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