Se la prima volta non ebbi
l’opportunità di divertirmi con queste scarpe, ciò non accadde alla seconda.
L’assenza dei genitori della ragazza e il fatto che stessimo preparando una verifica
mi permise di andare in bagno senza difficoltà portandomi con me le decollete
gialle prese dalla scarpiera.
Depositate sul tappetino del bagno mi misi subito a
fotografarle. Erano così belle e apparivano quasi nuove che mi pareva brutto
abusarne.
Prima di passare ai fatti con
loro decisi di rimirarle e scattare qualche fotografia in più dopo averle
appoggiate sulla tavoletta del water.
Volli riprendermi e così
posizionai la fotocamera che avevo con me sulla tavoletta del wc. Quindi, con
entrambe le mani libere potei dedicarmi alle decollete di Giulia. Avevo il
cazzo così in tiro che volli portarle subito a contatto. Siccome una non mi
bastava volli sfregarmi il membro con entrambe le scarpe.
Passai quindi al contatto a
pelle. Infatti, dopo essermi tirato fuori il cazzo, incominciai a sfregarlo
all’interno di una delle due scarpette della mia amica. Volevo imprimere il mio
odore in ogni punto di quella calzatura e così salivo e scendevo ripetutamente
con la cappella lungo la soletta.
Il fatto che Giulia fosse in
casa con me contribuiva a rendermi ancor più arrapato.
Mentre letteralmente le stavo
fottendo la scarpa pensavo a lei, immaginando di possederla con foga animalesca.
Pertanto non mi ci volle molto tempo per venire brutalmente all’interno della decollete sinistra.
Gustatevi il risultato da ambo
i lati.
Confortato dal fatto che
fossimo ad inizio settimana e quindi non erano previste uscite serali ed in
discoteca, decisi di riporre le scarpette della mia amica sborrate così
com’erano. Volevo che il mio sperma si seccasse in loro, a costo del tempo che
ci sarebbe voluto visto che chiudendo la scarpiera e assumendo quindi le scarpe
una posizione verticale, il liquido sarebbe sicuramente colato fino ad
accumularsi in punta.
continua…
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