domenica 4 febbraio 2024

APPUNTAMENTO QUASI AL BUIO. 02 - Detto fatto

Me l’ero prefissato. Sebbene non mi fossi infatuato della giovane, coltivai nei giorni a venire una buona amicizia con lei, tanto da farmi invitare a casa sua in almeno un paio di occasioni. In una di queste, una cena, per la precisione, ebbi modo di godermi un po' i suoi stivali neri.




Trovatoli in una scarpiera riposta all’interno del bagno li presi e dopo averli portati nella doccia mi misi a fotografarli.




Rigirandoli tra le mani potevo saggiarne la consistenza della pelle e osservarne suola e tacco. Guardando quest’ultimo potevo ancora sentire nelle orecchie il rumore che avevo udito nel corso della passeggiata di un paio di settimane prima.



Sempre più incuriosito venne il momento di immortalare l’interno della calzatura prima di assaporarne l’odore delicato che da essa fuoriusciva.




Ero eccitato ma avevo un’impellenza da espletare primariamente.




Ormai preda dell’istinto animalesco mi lasciai andare cominciando a pisciare nello stivale.




Mentre mi svuotavo la vescica il cazzo però cominciava a gonfiarsi perché nella mia testa pensavo alla ragazza, alla passeggiata avuta con lei e al fatto che in quel momento, mentre le stavo riempiendo lo stivale, lei si trovava in un’altra stanza poco distante da me.



Ne feci una discreta quantità.




Mentre tenevo lo stivale con le dita, facendolo oscillare un po', ne potevo percepire il liquido che all’interno si muoveva, bagnando la tomaia interna e la suola.



Mi dedicai quindi a fotografarne l’interno dall’alto.




Il risultato era davvero apprezzabile. Sebbene poco dopo svuotai il contenuto nel wc, il liquido intrisosi lungo il gambale e sulla soletta interna sarebbe rimasto e avrebbe donato un nuovo ed indelebile fetido odore alla calzatura.



Appoggiato lo stivale sul pavimento decisi di prendere in mano l’altro. Osservai l’interno di questo ancora immacolato decidendo come non potesse rimanerlo. Avendo il pene in piena erezione per i pensieri e quanto appena fatto decisi di farmi una sega veloce perché non avrei potuto fare ritorno dagli altri commensali in quello stato.




Nel giro di pochi minuti venni prepotentemente nella calzatura, soddisfandomi. A quel punto non mi rimase che riporre entrambi gli stivali al loro posto senza pulirli. Ero sicuro che nel corso della serata la giovane non li avrebbe indossati e per l’indomani confidavo quantomeno in una parziale asciugatura.  

 

 

continua...

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