Diversi anni fa ebbi modo di
trascorrere un weekend invernale in compagnia di alcuni amici,
nell’appartamento di uno di loro, non utilizzato dalla sua famiglia e quindi a
nostra completa disposizione. Non appena ebbi raggiunto gli altri, fui
estasiato nell’incontrare Monica, una ragazza molto avvenente e sexy, fino a
quel giorno a me sconosciuta, che per l’occasione indossava degli stivali
grigi. Non erano certo i più invitanti che avessi mai visto ma portati da lei
facevano tutto un altro effetto. Pertanto, non appena ne ebbi l’occasione,
cercai con successo di scattare qualche fotografia della ragazza in stivali.
Scattai quelle fotografie di
nascosto ovviamente ma ebbi come l’impressione che la ragazza avesse fiutato
qualcosa, così abbandonai ogni proposito di farne altre ma non mi diedi per vinto,
restando fiducioso che presto avrei messo le mani su quelle calzature.
Così accadde alcune ore più
tardi, quando nel pomeriggio la ragazza decise di levarsi gli stivali qui sopra
immortalati, facendo come del resto tutti altri noi ragazzi per stare più comodi.
Travata l’occasione giusta mi
defilai e una volta in bagno, mentre gli altri erano impegnati a preparare la
cena, io ne approfittai per incontrare gli stivali di Monica che si trovavano
abbandonati nei pressi del lavandino, in un angolo sul pavimento.
Le calzature sembravano ancora
in ottime condizioni e il tacco degli stivali sebbene usurato come la suola
aveva ancora parecchi chilometri da percorrere.
Maneggiandoli accresceva in me
il desiderio di divertirmi con loro e la presenza di una zip laterale mi fece
venire l’idea di poterci infilare dentro il mio cazzo ormai in tiro da diversi
minuti.
Deciso a scoparmi quelle
calzature non persi ulteriore tempo e dopo essermi abbassato i pantaloni
infilai il mio pene duro dentro lo stivale, cominciando a segarmi con foga e
pensando a Monica.
Non pago ma completamente
eccitato mi misi a far scorrere il cazzo lungo la pelle dello stivale non
interrompendo la masturbazione.
Sentendo il piacere crescere
in me decisi di posare lo stivale sul bidet e quindi mi preparai a venirci
sopra.
Nel giro di pochi secondi mi
scaricai completamente sullo stivale, imbrattandone la pelle esterna.
Non mi rimase, a quel punto,
che spargere l’intera sborra lungo la pelle dello stivale. Una volta terminato
il lavoro fatto con un po’ di carta igienica poeti rimettere gli stivali al
loro posto.
A quel punto feci ritorno, molto
più rilassato dai miei amici, pronto a gustarmi la cena e chissà, magari un bis
degli stivali di Monica. Infatti, mentre mangiavo, non facevo che osservare la
ragazza e ripensare a quanto appena fatto. Lei era radiosa, scherzava con
tutti, sembrava molto semplice e detto francamente, appariva anche decisamente
troia. Quando l’alcool cominciò a farci straparlare, nel prosieguo della serata
ebbi modo di confrontarmi con alcuni dei miei amici più cari. Mentre le altre
ragazze se ne stavano tra loro, Monica era sempre insieme a qualche maschio e
pertanto dava un’impressione di se sempre più lasciva. Coi miei amici
commentavamo il suo corpo, il suo culetto stretto e sodo fasciato dai jeans che
indossava, le labbra carnose che chissà quanti cazzi avevano già assaporato,
ecc…ecc…. Insomma, tutti quei discorsi mi fecero nuovamente arrapare. Così, una
volta che tutti andarono a letto, per me fu l’occasione buona di ritornare
dagli stivali della ragazza che in bagno ancora si trovavano.
Girata la chiave, chiusa
quindi la serratura, mi avventai come un lupo famelico su quelle calzature. Una
volta prese in mano, presi a masturbarmi con esse come prima.
Pensavo continuamente a Monica
e a come avrei voluto infilarle il cazzo che ora passavo lungo i suoi stivali
nella sua boccuccia.
Ero davvero arrapato e pronto
a riempirle nuovamente lo stivale di fresco sperma appiccicoso.
Appoggiata la fotocamera in
modo da riprendere la scena mi apprestai a venire questa volta dentro uno degli
stivali della ragazza.
Lo stivale posizionato sotto
il mio cazzo cominciò a ricevere il mio liquido seminale.
Ecco un terzo schizzo finire
nella calzatura.
Provai davvero tantissimo
piacere a scaricami negli stivali di quella ragazza che in quel momento stava
dormendo ignara in una stanza poco distante.
Ormai avevo quasi terminato.
Ancora un ultimo getto dritto
dritto nello stivale di Monica.
Infine si può notare come a
seguito dello scrollamento finale un grumo di sperma bianco fosse finito sul
tessuto in lana che caratterizzava la parte superiore degli stivali.
Guardai quanto fatto e soprattutto
questa impronta che avrei lasciato sulla calzatura che come del resto quelle
finite più in profondità, decisi di non ripulire, anzi le avrei lasciate, poiché
riposi lo stivale sborrato sul pavimento.
Prima di ciò volli però
osservare meglio quanto fatto, così diedi subito una veloce sbirciata dall’alto.
A quel punto immortalai il
risultato della sborrata.
Sebbene buona parte del
liquido seminale avesse impregnato il gambale interno dello stivale, la maggior
parte si era depositata sulla soletta interna.
Soddisfatto di quanto fatto riposi
lo stivale a fianco dell’altro e quindi potei finalmente andare a letto felice
e contento.
continua…
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