Avevo il cuore a mille e il
pene completamente duro mentre stavamo lasciando la zona dell’escursione. Aver
assistito alla camminata difficoltosa di Francesca, culminata nello sfilarsi
gli stivali rosa mi aveva eccitato in maniera bestiale.
Decisi così di portarla a casa
mia con la scusa di riposarci e bere qualcosa di fresco. Volevo terribilmente
rivedere i suoi piedi fasciati da delle calze di nylon color carne, così le
dissi se poteva togliersi le calzature prima di entrare in casa. Lei mi disse
come non dovevo nemmeno chiederglielo visto che i piedi le facevano male da
morire e l’avrebbe quindi fatto da sola.
A quel punto ne approfittai
prendendo i suoi stivali e portandoli in bagno. Lei non fece alcuna obiezione e
andò immediatamente sul divano per riposarsi.
Appoggiai gli stivali a terra
non appena entrai nel bagno.
Con la mia macchinetta
fotografica incominciai a fotografare i dettagli delle calzature. La mia
attenzione si focalizzò immediatamente sulle suole e sui tacchi. Erano evidenti
i segni di sporco dovuti al terreno sterrato che avevamo percorso.
Avendoli comprati io stesso
potevo ben notare la differenza che vi era rispetto a quando erano immacolati.
Ora tracce d’erba e terriccio caratterizzavano non solo la suola ma anche la
tomaia esterna.
Mi dedicai quindi a
controllare il secondo stivale, quasi dimenticandomi di Francesca a cui non
avevo nemmeno detto che me ne ero andato in bagno. Mi ero semplicemente
allontanato da lei, e una volta rimasto solo con le sue calzature, di lei quasi
non mi stava più importando.
Fui estasiato nel vedere cosa
era rimasto appiccicato sulla suola del secondo stivale esaminato. Non credevo
ai miei occhi.
Il pene mi stava letteralmente
scoppiando nei pantaloni e non avevo alcuna intenzione di reprimere la mia
voglia.
Venne quindi il momento di
visionarne l’interno. Lo stivale sapeva ancora di nuovo, tuttavia la pelle
interna era decisamente umida.
Afferrai
uno stivale e lo portai sotto al mio cazzo che ormai avevo iniziato a
masturbare con foga.
Non mi ci volle molto per
venire dentro lo stivale.
Abbondanti schizzate di sperma
fresco si riversarono nella calzatura.
Mentre venivo scaricavo non
solo sborra ma anche tutta la rabbia repressa che avevo nei confronti della mia
ragazza.
Forse sarei potuto andare da
Francesca sul divano, tentare un nuovo approccio a cui magari lei avrebbe
ricambiato ma non potevo rischiare nell’ennesimo respingimento. Quindi, avendo
quelle delizioso calzature a portata di mano, preferii dedicarmi a loro e se
poi, una volta raggiunta la mia ragazza sul divano, lei avesse voluto fare
qualcosa, beh, state tranquilli che non sarebbe stato un problema.
Culminai la sborrata
strusciando la cappella gonfia del mio cazzo sulla pelle morbida interna dello
stivale così per macchiarlo ancor di più.
Appoggiato lo stivale su
pavimento volli dare un’occhiata a quanto fatto.
Soddisfatto, prima di
raggiungere la mia ragazza, decisi di lasciare la calzatura intrisa di fresco
sperma li sul pavimento, quasi con la speranza che Francesca se ne accorgesse
quando sarebbe stato il momento di rimetterla. Forse sarebbe stata la scintilla
che avrebbe dato una scossa al nostro rapporto.
Fine.
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