Dopo la fortunata prima visita
al collegio femminile, ebbi modo di ritornare almeno altre due volte in quel
posto. La scusa ovviamente era sempre la stessa, ovvero lo studio di gruppo, ma
in realtà non facevo che sperare di trovare delle nuove e deliziose calzature
delle occupanti della stanza. Devo ammettere come fossi speranzoso di trovare
gli stivali di cui accennai nel finale del racconto in cui mi occupai delle
decollete nere sempre qui al collegio femminile. Così, dopo una seconda visita
infruttuosa, alla terza feci una positiva scoperta.
La porta del bagno era aperta
e al suo interno sebbene non ci fosse alcuno, vi erano un paio di stivali grigi
lasciati nei pressi della doccia. Non erano quelli che avevo pocanzi menzionato
ma non sembravano affatto male ad una celere sbirciata.
Mentre mi trovavo seduto con i
miei compagni di studio non facevo altro che pensare a quegli stivali che avevo
appena visto. Mi chiedevo se si trattassero di stivali o stivaletti, visto che
a prima vista non mi erano sembrati troppo lunghi. Così, alla prima occasione,
dopo una mezz’oretta di chiacchiere, mi sottrassi alla compagnia per recarmi al
bagno ove finalmente mi trovai solo con quelle calzature.
Dopo aver scattato qualche
fotografia volli avvicinarmi meglio a quegli stivali, per ammirarli e sentirne
l’odore che da essi proveniva. Si trattava di un tanfo pungente, la
proprietaria doveva utilizzare quelle calzature da parecchio tempo. Inoltre mi
convinsi come sebbene più corti rispetto ad altri, potessi fare rientrare
quelle scarpe nella categoria degli stivali e non degli stivaletti.
La suola appariva essere usata
ma ancora in ottime condizioni.
Più guardavo e maneggiavo
quegli stivali e più l’eccitazione cresceva in me.
Sebbene non sapessi a chi
appartenessero quegli stivali, ero sempre più intenzionato a volermi divertire
con loro. Guardando poi il buco qui sopra meglio immortalato, mi resi conto
come non fosse altro che un invito a infilarci dentro il mio cazzo.
Così, dopo essermi calato i
pantaloni, ho cominciato a masturbarmi sugli stivali, facendoci sfregare contro
il mio pene in tiro. Ricordo ancora oggi come la pelle di quelle calzature
fosse davvero morbida e quindi era un vero piacere farci scivolare sopra il mio
membro.
Non pago di quello, decisi di
infilare il mio cazzo direttamente dentro quello stivale, non interrompendo,
naturalmente, la violenta sega che stavo facendo. Ero così eccitato da quella
pratica che mi ero del tutto dimenticato di dove mi trovavo. Avevo perso la
cognizione del tempo e non ricordavo di preciso da quanto tempo fossi in bagno.
In un istante di lucidità capii che dovevo darmi una mossa.
Per questo motivo posizionai
gli stivali sopra il copri water e mi ci misi a masturbarmi sopra.
Dopo essermi segato per alcuni
secondi ero pronto a venire.
Lentamente ma con sommo
piacere cominciai a scaricarmi negli stivali.
Come si può vedere dalle
immagini qua sopra, il liquido cominciava a depositarsi sulla soletta interna.
Quindi, per essere imparziale,
riservai qualche goccia di sperma appiccicoso anche allo stivale destro.
Finii di scaricarmi la dentro grazie agli ultimi colpi della sega.
Scattai immediatamente qualche
immagine anche con il flash, in modo da meglio evidenziare il risultato della
sborrata.
Riguardando queste immagini
rimango ancora soddisfatto di quanto fatto. Non solo avevo centrato la soletta
interna ma anche parte del collo dello stivale che si era impregnata del mio
liquido seminale. A quel punto dovetti ritornare dai miei amici, ovviamente dopo
aver rimesso gli stivali al loro posto sul pavimento e assolutamente non
ripulendoli. Per mia fortuna la mia assenza era quasi passata inosservata e
nessuno mi fece alcun appunto su quanto tempo avessi passato in bagno.
Devo ammettere come non riuscii
a studiare un granché poiché non facevo che pensare agli stivali, al loro
odore, a come fosse stato favoloso sborrarli dopo essermici masturbato sopra.
Un’unica cosa mi lasciava un po’ dispiaciuto, ovvero il non sapere ancora chi
fosse la proprietaria di quelle calzature.
continua...
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